La Corte d'Assise d'Appello di Milano ha confermato la condanna all'ergastolo e a 3 anni di isolamento diurno per Antonino Benfante, il presunto killer che, tra il 27 e il 30 ottobre 2013, avrebbe ucciso tre persone, i fratelli Emanuele e Pasquale Tatone e il loro autista e factotum, nell'ambito di una serie di contrasti legati allo spaccio di droga nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro.
La Corte, presieduta da Sergio Silocchi, ha deciso, dunque,
di confermare il verdetto emesso nel luglio del 2015, come
chiesto dal sostituto pg Laura Gay, e di non accogliere le
richieste della difesa di riaprire il processo.
Difesa che, tra
le altre cose, aveva prodotto in aula una serie di fotogrammi
per dimostrare che Benfante non poteva aver ucciso Emanuele
Tatone e il suo autista, Paolo Simone, la mattina del 27 ottobre
del 2013 perché "una telecamera di sorveglianza della zona, mai
analizzata, lo ha ripreso mentre rientrava in casa meno di
quattro minuti prima che venisse commesso il duplice omicidio".
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