Il 57% dei reparti negli ospedali
liguri è in overbooking, ma circa un quarto dei ricoveri sarebbe
evitabile con una migliore presa in carico sul territorio e più
prevenzione, mentre c'è una carenza cronica di personale nel 93%
delle unità operative e così la quasi totalità dei medici non ha
più tempo o ne ha troppo poco per fare ricerca. È il quadro
dipinto da un'analisi svolta tra marzo e aprile dalla
Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi).
"I reparti di medicina interna dei nostri ospedali sono
quelli che assistono quasi la metà dei ricoverati, in
particolare anziani e cronici con comorbilità - ricorda la
presidente Fadoi Liguria Elena Barbagelata -. Pazienti che
necessitano di cure sempre più complesse, che richiederebbero
adeguate dotazioni di letti e personale, ma il 57% dei reparti
in Liguria ha un tasso di occupazione dei posti letto oltre il
100%".
"Nelle medicine interne si può dire che la sottoutilizzazione
dei posti letto sia un fenomeno inesistente, visto che nessuna
delle unità operative ha un tasso di utilizzo inferiore al 50% e
nessuna tra il 51 e il 70% - rimarca -. Ma mentre il 43% dei
reparti occupa tra il 70 e il 100% dei letti a disposizione, il
57% va appunto in 'overbooking', con oltre il 100% dei letti
occupati. Ciò significa avere pazienti assistiti magari su una
lettiga in corridoio, con un solo separé a garantire la privacy.
Ad acuire il tutto c'è poi la carenza di personale nel 93% dei
casi".
"Pochi letti, ancor meno personale, ma la situazione potrebbe
essere un po' più gestibile se si potessero evitare i ricoveri
impropri, quelli frutto di una
difficoltà di presa in carico dei servizi territoriali, -
segnala - centrati in larga parte sulla rete degli studi dei
medici di famiglia, anche loro sempre meno numerosi e con un
numero in eccesso di pazienti da dover seguire. Mediamente un
ricovero su quattro in Liguria potrebbe essere evitato"
"Discorso analogo per la mancata prevenzione: - aggiunge -
stili di vita scorretti, bassa aderenza agli screening, scarse
coperture vaccinali, unite al più basso finanziamento pubblico
in Europa per la prevenzione, così almeno un terzo degli
assistiti finisce in ospedale, quando avrebbe potuto evitarlo.
Nei reparti, infatti, il 26% dei ricoveri è dovuto alla poca
prevenzione".
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