Il tribunale per i minorenni ha "una carenza di organico del 50% a fronte di una mole di lavoro che aumenta sempre di più". E' il grido di allarme lanciato da Luca Infantino, segretario generale Funzione pubblica della Cgil Genova che oggi ha partecipato una assemblea dei lavoratori.
"Una assemblea a cui ha partecipato tutto il personale - sottolinea Infantino - perché si tratta di un tema delicatissimo. Le carenze di personale ricadono anche sulla gestione del lavoro e si rischia di non riuscire a gestire le udienze che riguardano appunto i minorenni". Secondo i dati raccolti dal sindacato su sette funzionari ce ne sono in servizio cinque mentre su cinque cancellieri ne sono presenti due, manca il contabile e su cinque assistenti ce ne sono due.
"A maggio - continua il segretario - scadrà la convenzione con il Comune che prevede il distacco di due agenti di polizia locale al Tribunale per occuparsi di gestione delle autorizzazioni a soggiornare ai genitori senza permesso. Anche la procedura delle adozioni rischia di bloccarsi. Il tema della carenza di personale non può riguardare solo i lavoratori.
Bisogna coinvolgere anche l'assetto metropolitano, come il sindaco e il vicesindaco. Domani stesso ne parlerò con Piciocchi".
Per cercare di superare il problema la delegata sindacale Beatrice Nucera insieme allo stesso Infantino hanno mandato una richiesta urgente di incontro al presidente della corte d'appello Elisabetta Vidali, al presidente del tribunale per i minorenni Luca Villa e al dirigente Michele Scimia. "Vogliamo capire - continua il segretario - se per sopperire a questa carenza, che ormai è diventata insostenibile, sono state avviate richieste al ministero. Se magari si possono creare condizioni di distacco da altri settori del tribunale. Ormai il sovraccarico di lavoro aumenta sempre di più, anche per l'arrivo di numerosi minori stranieri non accompagnati. I cancellieri curano tutto il sistema delle udienze che durano sempre oltre orario di lavoro. I lavoratori non riescono a godere delle ferie, gli straordinari sono ormai diventati 'ordinari'".
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