L'avvocato Matteo Minna,
l'amministratore di sostegno agli arresti domiciliari da ieri
perché accusato di aver rubato soldi all'attore Paolo Calissano
e ad altri tre assistiti, è indagato anche per circonvenzione di
incapace. Sono almeno due gli episodi che la procura, che ha
coordinato le indagini della guardia di finanza, gli contesta.
Il primo è quello relativo allo stesso Calissano, circostanza
che era stata denunciata dall'avvocato della famiglia Santina
Ierardi, e riguarda il periodo tra il 2019 (quando finisce
l'amministrazione di sostegno per l'attore) e il il 2021. In
quegli anni, secondo l'accusa, Minna si sarebbe fatto rilasciare
una procura generale grazie alla quale avrebbe continuato a
prelevare soldi dal patrimonio dell'attore usandolo anche per
rimpinguare le casse delle società della moglie o le sue. Il
secondo caso, emerso a febbraio di quest'anno, riguarderebbe
una donna con problemi di alcol e tossicodipendenza a cui il
legale, dopo averne carpito la fiducia, avrebbe fatto sparire
oltre 155 mila euro. Non solo: dalle indagini è emerso che nei
quattro anni di amministrazione di Minna "il patrimonio della
vittima è sceso di 1/3 (da 1.520.000 a 1.160.000) e lo stesso
amministratore di sostegno non ha collaborato. Deve pertanto
ritenersi che l'attività appropriativa sia ancora in corso",
scrive il giudice.
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