Si dice disperato
Claudio Lobasso, il comandante del peschereccio "Mina" di
Sanremo sequestrato mercoledì dalle autorità francesi e portato
a Nizza, perché accusato di pescare il gambero in acque
transalpine.
Continua a ribadire la propria innocenza e afferma: "Qui è
una tragedia. Io ho una cosa solo: la mia barca, che vale
milioni di euro e se mi tolgono quella io ho finito di vivere".
Malgrado siano al lavoro due avvocati, un italiano (Luca Ritzu)
e l'altro francese, ancora non si è riusciti a trovare una
soluzione al fermo amministrativo dell'imbarcazione.
"Non so cosa succederà. Lunedì, in teoria, dovrebbero
lasciarci ripartire, ma non è escluso che ci tengano qui ancora
a lungo e senza, tra l'altro, aver fatto nulla di male".
L'avvocato Ritzu spiega che "verrà presentata un'istanza al
giudice di Nizza affinché venga restituita l'imbarcazione,
previo versamento di una cauzione, a garanzia, che dovrebbe
aggirarsi attorno ai cinquemila euro. Qualora, tuttavia, si
dovesse accertare l'estraneità del mio assistito, partirà
un'azione risarcitoria".
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