L'assoluzione per non aver
commesso il fatto è stata chiesta oggi dalla Procura di Perugia
per l'amica dell'ex magistrato Luca Palamara, Adele Attisani,
nel processo con rito abbreviato in corso a Perugia sui rapporti
con l'imprenditore Fabrizio Centofanti (che ha già patteggiato).
La richiesta di rito alternativo è stata avanzata dalla sua
difesa dopo che la Procura di Perugia, nel corso dell'ultima
udienza, ha rideterminato il capo d'imputazione e quindi
derubricato il reato di corruzione in quello meno grave di
traffico d'influenze illecite. Decisione in seguito alla quale
Palamara ha chiesto di patteggiare.
Il pubblico ministero Mario Formisano, in aula insieme alla
collega Gemma Miliani, ha spiegato come "non c'è prova che
Attisani abbia concorso nel reato di traffico di influenze
illecite" con Palamara. "Questo processo - ha proseguito -
passerà alla storia per una conversazione intercettata tra Luca
Palamara e Adele Attisani durante la quale alla frase dell'ex
magistrato 'il piccoletto ci ha combinato solo guai' lei
risponde 'abbiamo passato sette anni di lusso'. Il quadro
probatorio però non permette di sostenere l'accusa".
Il pubblico ministero ricostruendo la vicenda ha ricordato
come "l'utilità più grande" che, ad avviso della Procura di
Perugia, "era stata corrisposta riguardava la ristrutturazione
dell'abitazione di Adele Attisani". "Ci sono elementi per dire -
ha aggiunto - che di questa utilità la Attisani non era a
conoscenza ed era convinta che di quei lavori se ne occupava
Luca Palamara".
L'assoluzione della sua assistita è stata chiesta anche dal
difensore della donna, l'avvocato Cesare Placanica. "Del
concorso di Adele Attisani nella mediazione illecita non c'è
prova" ha detto il legale.
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