Contro la "proliferazione incontrollata delle arene estive a Roma e nel Lazio", l'Anec Lazio e l'Anem pensano alla chiusura dei cinema di tutta la regione. Una protesta - da definire ancora nei dettagli - contro la carenza dei controlli nei confronti delle arene cinematografiche estive (circa una cinquantina). "L'abnorme numero di arene - si legge in una nota - è dovuta alla mancanza di una pianificazione dell'offerta cinematografica equilibrata e razionale da parte di Roma Capitale e degli altri Comuni in Regione e alla totale assenza di una programmazione culturale rispettosa delle esigenze del settore e degli spettatori da parte degli enti locali". Inoltre, spiega l'Anec, queste manifestazioni spesso proiettano i film con Dvd "e talvolta in assenza di tutti gli oneri relativi a norme di sicurezza, prevenzione, tutela della disciplina del lavoro e contribuzione fiscale, determinando così una totale distorsione del mercato". Domani il presidente dell'Anec Lazio, Giorgio Ferrero, e quello di Anem, Carlo Bernaschi, terranno una conferenza stampa in cui annunceranno anche un ricorso all'Antitrust.
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