"Un mondo con due egemoni, Usa e
Cina, è una situazione pericolosa. Si può ovviare solo con il
multilateralismo. Ma se questi due egemoni non vogliono agire
nell'ambito di un insieme di regole riconosciute a livello
internazionale, le cose possono anche andare peggio". Lo detto
l'economista ed ex dirigente del Fondo Monetario Internazionale
Carlo Cottarelli nella sua lectio magistralis pronunciata ieri
sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, nell'ambito dell'evento
conclusivo dell'Executive Master in Business Administration
dell'Università di Udine e Confindustria Udine, organizzato in
collaborazione con il festival vicino/lontano.
Cottarelli ha analizzato il quadro geopolitico globale,
soffermandosi in particolare sulla crescente rivalità tra Usa e
Cina. "Sui dazi Il contrasto tra le due principali potenze è
destinato ad acuirsi - ha sottolineato - mentre tra Usa ed
Europa è più probabile che si arrivi a un accordo".
In merito all'economia italiana, Cottarelli ha commentato i
dati Istat sulla crescita del Pil nel primo trimestre del 2025:
+0,3%, meglio di Francia e Germania, ma sotto la Spagna, che
cresce del 2,8%. "C'è una tendenza generalizzata verso lo
sviluppo dei servizi rispetto alla manifattura - ha osservato
l'economista - ed è normale che l'industria non cresca in
un'economia sostanzialmente ferma".
A livello europeo, Cottarelli ha posto l'accento sulla
fragilità del governo tedesco, definita "un potenziale fattore
di rischio" per l'intera Unione. "Abbiamo visto la debolezza del
governo Merz - ha spiegato - e anche se l'impasse è stata
superata, è evidente che la maggioranza è sottile. Se il governo
dovesse cadere, le conseguenze politiche ed economiche sarebbero
serie, anche per l'Italia". In un altro passaggio dedicato alla
situazione nazionale, l'economista ha evidenziato luci e ombre
nell'azione dell'attuale esecutivo. "Il governo è stato prudente
con i conti pubblici, e questo è positivo - ha detto - le
entrate sono aumentate e non si è speso il cosiddetto
'tesoretto'. Tuttavia, siamo fermi sul fronte della
semplificazione burocratica".
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