Si chiama 'Endopank', è stata installata questa mattina davanti all'atrio del padiglione 4 del Policlinico Sant'Orsola di Bologna ed è la 160/a panchina gialla in Italia, per la sensibilizzazione sull'endometriosi: patologia infiammatoria benigna caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Il progetto 'Sediamoci sul giallo: Endopank' è promosso dall'associazione 'La voce di una è la voce di tutte Odv' ed ha l'obiettivo di informare su una patologia spesso ignorata, tanto che tra la comparsa dei primi sintomi e la diagnosi passano dai 7 ai 9 anni. Sulla panchina si trova un QRcode che linka a un video nel quale si spiegano la patologia, i sintomi e le terapie: "Una panchina gialla che non è solo un simbolo, ma un vero modo per fare informazione soprattutto al pubblico al quale noi vogliamo rivolgerci principalmente, alle adolescenti", spiega Vania Mento, presidentessa dell'associazione.
"Sono tante, quasi il 10-15%, le donne in età fertile che soffrono di endometriosi, una malattia molto diffusa ma poco conosciuta - sottolinea - il prof. Renato Seracchioli, direttore Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione umana del Policlinico - Dà grossi problemi alle donne in termini di sintomatologia, dolore mestruale e nei rapporti; rende la qualità di vita disagevole ed è collegata a una riduzione della fertilità per circa il 50% di chi ne soffre". La diagnosi tardiva è uno dei principali problemi: "Per vari motivi - aggiunge Seracchioli - per i nostri retaggi sociali, per cui il dolore associato alle mestruazioni spesso non viene considerato e anche perché la classe medica non conosce ancora in maniera precisa la sintomatologia, così la malattia progredisce e determina danni difficili da curare".
Ad oggi esistono cure non definitive, ma terapie ormonali che bloccano la malattia e riducono la sintomatologia. Il Policlinico Sant'Orsola vanta un'esperienza trentennale sull'endometriosi, è un centro di riferimento con un'equipe multidisciplinare e in totale vengono eseguite circa 3mila visite all'anno con il 10% delle pazienti che viene sottoposto a interventi chirurgici complessi.
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