Valorizzare l'arte come simbolo
della responsabilità verso il prossimo, della tensione all'altro
e dell'educazione alla diversità, forza motrice nel dialogo tra
le persone: è quanto si propone la mostra 'Nella mente di chi
guarda. Memoria, dignità e identità del quotidiano', prodotta
dall'Arcidiocesi di Modena e in programma dal 13 settembre al 13
ottobre (tutti i weekend) nella chiesa di San Giovanni Battista.
La mostra, nell'ambito di Festivalfilosofia, vede dialogare
insieme maestri dell'arte contemporanea - tra cui Andrea Chiesi,
Juan Eugenio Ochoa, Omar Galliani, Andreas Senoner, Sergio
Padovani e Serena Zanardi - sullo studio della figura umana,
ponendo l'accento sull'evoluzione dell'indagine artistica sul
corpo e sull'attenzione verso chi è dimenticato: gli altri come
noi stessi. In questo dialogo non mancherà il confronto con
maestri del passato, come lo scultore Guido Mazzoni con il
'Compianto sul Cristo morto' e il maestro emiliano Giovanni
Francesco Barbieri, detto il Guercino, con 'Mosè'.
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