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Nato il patto tra i sindaci delle città del tartufo delle Marche

Nato il patto tra i sindaci delle città del tartufo delle Marche

Summit sul futuro del tartufo, strategie e valorizzazione

SANT'ANGELO IN VADO, 18 gennaio 2025, 18:10

Redazione ANSA

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Nasce a Sant'Angelo in Vado un patto tra i sindaci delle Città del Tartufo delle Marche. Un modello di cooperazione e un quadro di azione orientati a valorizzare un territorio particolarmente vocato per il tartufo bianco e per altre tipologie che fanno delle Marche una regione del tartufo 'tutto l'anno'. Nelle Marche operano circa 16mila cercatori di tartufo, 1.677 tartufaie controllate e coltivate per un totale di circa 3.300 ettari di terreno agricolo impegnato. "Siamo di fronte a una sfida importante per il nostro territorio che deve diventare la destinazione del turismo enogastronomico legato al tartufo a livello nazionale e internazionale - ha detto Il sindaco di Sant'Angelo in Vado, Stefano Parri, aprendo l'iniziativa 'Tartufo delle Marche, quale Futuro'. Un traguardo possibile da realizzare con una progettualità comune, facendo sistema, attraverso una strategia condivisa con la Regione Marche e non con misure spot che riteniamo inefficaci".
    Con un valore di mercato nazionale di circa 200 milioni di euro, 73 mila cavatori coinvolti, il tartufo ha un alto potenziale per lo sviluppo delle aree interne, in connessione con molteplici tipologie di attività turistiche è emerso nel talk "Turismo enogastronomico come driver di sviluppo: quali strategie?" a cura di Fabio Musso, Prorettore a Terza Missione e Public Engagement, docente di Economia e gestione delle imprese - Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e Elena Viganò, Prorettrice alla Sostenibilità e valorizzazione delle differenze, docente di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale - Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Nel 2023 più di 22 milioni di turisti italiani hanno scelto tour dedicati all'enogastronomia con una spesa complessiva di circa 5,8 mln di euro e con un impatto economico di circa 40 milioni di euro. "Il turismo che sta emergendo in questi anni - ha dichiarato Musso - è più attento alla ricerca di esperienza, alla scoperta delle realtà con tradizioni locali, tra cui quelle legate alla gastronomia, alla partecipazione attiva, all' esperienza di rapporto con la natura, quindi antitetico al classico turismo nelle città d'arte e balneare. Un fenomeno in crescita che rappresenta una grande opportunità per tutti i territori delle nostre aree interne che devono valorizzare al meglio le proprie caratteristiche distintive, e che possono riuscire ad attrarre quel tipo di interesse". Per questo "Una promozione adeguata può favorire la costruzione di una reputazione riconosciuta a livello internazionale". "Il 2025 sarà l'anno della svolta - ha sottolineato il sindaco di Acqualagna, Pier Luigi Grassi - per capire quale ruolo avrà il tartufo nell'economia regionale. La parola chiave è cooperazione: insieme ai sindaci vogliamo creare delle sinergie, percorsi organizzati che comprendano tutti i nostri territori mettendo in risalto i nostri borghi, nonché le bellezze storiche e culturali attraverso il Tartufo che fa da volano e da traino. Il tartufo, dal bosco alla tavola, offre un viaggio nella cultura, tra i valori e i sapori di questi territori che si distinguono con un patrimonio ricchissimo. Solo mettendoci insieme possiamo ambire a un risultato più grande. La Regione ha la capacità di mettere a disposizione gli strumenti innovativi che ci possano permettere di crescere e affrontare insieme anche nuovi tipi di turismo, molto più organizzati e attenti alla qualità e alla sostenibilità". Confermati i fattori di rischio legati alla stagione di raccolta del tartufo, che nel 2024 ha vissuto il suo anno horribilis: cambiamento climatico, stress degli ecosistemi boschivi, competizione per l'uso del suolo a favore di altre produzioni o gli incendi tra i problemi che mettono a rischio la reperibilità della risorsa in futuro.
   
   

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