- NEW YORK - Delusione Apple: gli utili e i ricavi,
nonostante battano le attese di Wall Street, continuano a
scendere rispetto ad un anno fa. Colpa del crollo delle vendite
degli iPhone, 7 milioni circa in meno in dodici mesi. Un
prolungato declino come non si era mai visto dal 2007, l'anno in
cui e' stato lanciato il 'melafonino'.
Il numero uno Tim Cook non sembra essere spaventato dai
numeri, e assicura che, guardando avanti, dall'iPhone
arriveranno grandissime soddisfazioni: "Sara' importante come
non mai". Ma intanto l'ultima trimestrale parla di 40,4 milioni
di smartphone venduti, che sono un po' piu' dei 40,02 milioni
previsti ma molti, molti di meno dei 47,5 milioni di un anno fa.
Tutto questo non puo' che avere ripercussioni sui conti, con
l'utile netto che si attesta a 7,8 miliardi di dollari, il 27%
in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si
parlava di 10,68 miliardi. Mentre i ricavi ammontano a 42,36
miliardi, il 14,6% in meno di dodici mesi fa quando il dato era
di 49,6 miliardi di dollari.
Nonostante cio' nelle contrattazione after hours il titolo di
Apple e' schizzato oltre il 7%.
Un vero e proprio crollo ha interessato invece il titolo di
Twitter, con un calo di oltre il 10% dopo la chiusura di Wall
Street, a causa di conti che continuano a dimostrare le
difficolta' del social media ad espandersi, in linea con la
crescita della concorrenza. Eppure il bacino di utenti e'
cresciuto, con una media mensile di 313 milioni di persone, al
di la' delle attese.
Le entrate stimate per il terzo trimestre invece sono
inferiori alle previsioni degli analisti di Wall Street: da 590
milioni a 610 milioni di dollari, rispetto ad attese per 678
milioni.
"La crescita degli utenti si e' stabilizzata grazie ai
cambiamenti", si consola il numero uno di Twitter Anthony Noto,
chiamato alla guida del social media dopo l'addio di Dick
Costolo, per imprimere una svolta a una situazione stagnante.
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