La Lancia Beta Montecarlo è una vettura dallo stile unico e dalla meccanica di razza, e nel 2025 compie 50 anni. Si tratta di un progetto che ha riportato sotto i riflettori il brand e che ha visto il coinvolgimento di Pininfarina, non solo nel disegno, ancora oggi emozionante, ma anche a livello produttivo.
Squadrata e contraddistinta da una linea condizionata positivamente dal motore situato in posizione centrale trasversale, tanto da aggiudicarsi lo Style Award nel 1976, era spinta da un 2.0 da 120 CV che, grazie ad una massa contenuta in meno di 1000 kg, faceva una bella figura. Infatti, era scattante per l'epoca, con uno 0-100 km/h coperto in 9,3 secondi, ma soprattutto, agile tra le curve, per via della trazione posteriore. Poteva raggiungere una velocità di 190 km/h, ma con le versioni da corsa riuscì ad esprimere al meglio il suo potenziale.
Infatti, nel 1978 nacque la Lancia Beta Turbo Montecarlo Gruppo 5, vettura della categoria Silhouette creata per partecipare al Campionato Mondiale Marche. Con motori di tre cilindrate diverse, 1.425,9, 1.429,4 e 1.773 cm3 furono create varianti per correre e vincere in classi differenti e capaci di raggiungere una potenza vicina ai 500 CV. Tra i successi ricordiamo le vittorie nella Classe 2 litri nel 1979 e dei Campionati del Mondo Marche del 1980 e 1981, oltre alla doppietta nell'ultima edizione del Giro d'Italia nel 1980.
Venduta anche negli USA con il nome Scorpion, la produzione fu interrotta nel 1981, ma rimase in listino fino al 1984. Nella prima serie fu costruita in 3.385 unità, mentre nella seconda serie, in cui la denominazione cambiò in Montecarlo, fu realizzata in 1940 esemplari.
La sportiva di casa Lancia era disponibile anche nella versione Spider che si può considerare una variante Targa, in quanto l'abitacolo si poteva scoprire grazie al tetto removibile.
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