Sessanta gioielli a due ruote di tutte le epoche che hanno rievocato la storica gara tenutasi la prima volta nel 1923. La pioggia e le condizioni meteo proibitive non hanno fermato i centauri che hanno preso parte alla Rievocazione storica della Bergamo-San Vigilio - Memorial Dino Sestini, la grande festa delle due ruote che quest'edizione 2025 che, come da tradizione, inaugura l'annata di manifestazioni motociclistiche organizzate dal Club Orobico Auto Moto d'Epoca di Pedrengo.
Centodue anni di storia, quelli della Bergamo-San Vigilio, riscoperti grazie al sodalizio federato Automotoclub Storico italiano che, con l'occasione, vuole onorare la memoria del suo primo vincitore e personaggio che, per Bergamo, sarebbe diventato mecenate: Dino Sestini, fondatore della SIAD, in sella alla sua moto, una Indian da lui preparata, si aggiudicò la gara nelle prime due edizioni del 1923 e del 1924.
Oggi l'evento è anche un omaggio a suo figlio Roberto, scomparso lo scorso gennaio, grande fautore e amico dell'evento, al quale partecipano sempre con affetto i suoi eredi. La viariopinta carovana di moto italiane come Moto Guzzi, Laverda, Gilera, MV Agusta, Aprilia ha percorso il tragitto, passando anche per alcune epiche tappe del Giro d'Italia e di altre competizioni e attraverso i borghi di Nembro, Alzano Lombardo, Torre Boldone. All'evento era presente anche il campione di motociclismo Edoardo Dossena, vincitore del Campionato Italiano Regolarità nel 1967 e di ben 8 medaglie d'oro alla Sei Giorni Internazionale. Degne di menzione le ben 5 moto anteguerra partecipanti: la Moto Guzzi GT 16 del 1933 di Bruno Nava, La Renè Gillet J del 1936 di Germano Vettori, la Gilera TL 500 del 1936 di Damiano Ghenzeri, la Della Ferrera 350 Sport Lusso del 1938 di Andrea Dal Vecchio e la NSU 351 OT del 1939 di Giuseppe Villa. Partecipante più giovane Federico Leidi su Vespa 125 ET3 del 1978.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA