Car-t: si allargano le prospettive
di utilizzo in clinica delle cellule T del sistema immunitario,
ingegnerizzate in vitro e poi infuse al paziente. Cure che - dal
primo uso sperimentale 10 anni fa su una bambina di 7 anni
affetta da leucemia, trattata al Children's Hospital di
Philadelphia - hanno dimostrato di essere in grado di cambiare
la storia clinica dei pazienti pediatrici e adulti anche in fase
avanzata di varie linee di malattie oncoematologiche con una
sopravvivenza che va dal 40 al 60 per cento dei casi trattati.
In Campania, dal 2019 a oggi - quando in Italia sono stati
autorizzati i primi centri pubblici, al Policlinico Federico II,
presso l'UOC di Ematologia e Trapianti di cellule staminali
diretta dal professor Fabrizio Pane - sono stati reclutati 39
pazienti di cui 31 approdati all'infusione. Su 650 procedure in
Italia la Campania, dunque, ne ha messe in atto circa il 5% a
fronte del 10 per cento di fabbisogno stimato. In Campania è
autorizzato anche il centro Car-t al Santobono per i trattamenti
dei tumori pediatrici e, di recente quello dell'ospedale Moscati
di Avellino ma sono in fase di certificazione anche le unità del
Cardarelli di Napoli e del Ruggi D'Aragona di Salerno mentre
l'Istituto Pascale utilizza le Car-T nell'ambito della ricerca.
In vista dell'allargamento dell'uso di queste terapie anche nel
Mieloma e in seconda linea del linfoma diffuso a grandi cellule
B e a cellule B di alto grado refrattario manca all'appello in
Campania una rete Car-t integrata, articolata tra centri hub
erogatori e le strutture spoke, periferiche e territoriali, con
cui definire in maniera funzionale un modello campano di accesso
alle Car-T.
Un primo passo verso l'organizzazione di una rete Car-T
integrata è stato compiuto da un punto di vista scientifico con
il tavolo di confronto realizzato a Napoli da Amelia Filippelli,
responsabile del Centro di Riferimento Regionale di Farmacologia
clinica presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni
di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno e da Ugo Trama, responsabile
delle funzioni di supporto e verifica alle performance delle
aziende sanitarie della Regione Campania.
Un confronto al quale sono intervenuti i responsabili di tutte
le unità di Ematologia e Oncoematologia della Campania, i
direttori generali e sanitari di Asl e ospedali di tutte le
province, farmacisti e referenti delle associazioni pazienti.
Un'occasione unica per tracciare il punto della situazione
esistente e definire il percorso per mettere a fuoco le
necessità e urgenze della rete Car-T in Campania.
L'obiettivo è ottimizzare i tempi e i modi per giungere
all'infusione, intercettare i malati che emigrano e garantire
un'efficace presa in carico e follow-up pre e post infusione dei
pazienti reclutabili, ottimizzare i tempi di accesso e
somministrazione, stabilire il fabbisogno stimato di infusioni e
arruolare il personale, oltre che, pianificare le risorse
necessarie alla sostenibilità delle cure con il fine ultimo di
migliorare gli esiti clinici.
Durante l'incontro sono stati ricordati i passi avanti compiuti
dalla Campania in termini di qualità clinica, umanizzazione
delle cure, accesso alle cure innovative tanto da recuperare il
10-15% sulla migrazione sanitaria storica per le terapie di alta
complessità. Una Campania virtuosa, su questo fronte, anche per
essere l'unica, ad aver utilizzato per intero il fondo
ministeriale di 80 milioni per le terapie innovative ottenuto
sul riparto alle regioni dello stanziamento ministeriale di 1,1
miliardi incrementati di 100 milioni all'anno . Di più: nel 2023
il tasso complessivo di disponibilità di farmaci innovativi
rimborsati dal Ssn, varia dal 4% in Sardegna al 96% in
Lombardia, con una media italiana del 50%. Tra le regioni
virtuose, sopra la media, dopo la Lombardia c'è appunto la
Campania (80%), poi Liguria e Piemonte (71%), Sicilia (67%),
Puglia e Toscana (63%). Regioni in cui esiste anche un fondo
regionale ad hoc per sostenere la tagliola che allo scadere dei
tre anni sposta dal fondo nazionale ai bilanci regionali i costi
delle terapie. E' proprio necessario? Tutti concordi gli
interventi da parte dei clinici, dei farmacisti ospedalieri, dei
manager, dalle associazioni dei pazienti sull'urgenza di
approdare ora alla costituzione di una Rete come presupposto di
un miglioramento organizzativo e clinico nell'uso delle terapie
innovative in questo settore.
"Il desiderio della regione Campania - hanno concluso Ugo Trama
e Amelia Filippelli - è creare insieme la rete delle Car-T
affinché i pazienti campani possano restare nella propria
regione evitando le enormi difficoltà e disagi a cui devono oggi
andare incontro le famiglie dei pazienti trattati con Car-T
fuori regione. Se garantiamo sicurezza, percorsi ben strutturati
e nei tempi giusti possiamo, dunque, riuscire a evitare che il
paziente scelga la strada fuori regione. Questa è una grande
scommessa, perché le istanze che arrivano in regione dei
pazienti che si curano fuori e vivono la mobilità passiva non è
banale ed è molto sentita dalla giunta della regione Campania".
L'evento scientifico è stato organizzato da LinkHealth - Health
Economics, Outcomes & Epidemiology S.R.L. e realizzato con il
contribuito non condizionante di Gilead Sciences.
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