Raccontare, attraverso linguaggi
espressivi multidisciplinari, lo 'spasmo' di un territorio, le
implicazioni invisibili di un lungo processo incompiuto, le
forme inaspettate di una trasformazione in divenire. E' questo
la mostra 'Respiro - Aritmia di un territorio' di
Paolo Cappelli. Paola Margherita. Marcello Anselmo a cura di
Marco Izzolino (15 settembre - 15 ottobre) in programma nella
Fondazione IDIS - Città della Scienza a Napoli (Spazio Galilei),
un progetto espositivo che interessa lo spazio geografico
dell''area
dell'ex Italsider di Bagnoli, rimasto immobile - sottolineano
gli organizzatori - "dopo decenni di convivenza con la nocività,
di
mediazione tra il territorio e i suoi abitanti, di prevalenza
dell'uomo sulla natura, di indecisione quasi salvifica di
intraprendere un percorso di trasformazione".
Il respiro, si evidenzia, "è quel gesto istintivo che
permette ad ogni natura di manifestarsi, sopravvivere, darsi una
forma, ed è proprio partendo da questo assunto che prende vita
il progetto,
soffermandosi su una narrazione che renda protagonista non solo
lo spazio inteso come luogo fisico ma la sua accezione di luogo
generatore di emozioni nella lettura della sua aritmia, da
intendersi come incertezza durante la quale è possibile cogliere
attimi di legittima interruzione della ragione, di prevalenza
della natura sull'intenzione". Nella storia di Napoli, in
seguito alla dismissione della fabbrica, l'area di Bagnoli è
infatti da sempre stata oggetto di riflessioni, di progettazione
infinita, contemporaneamente lo scorrere degli anni ha segnato
la sua percezione, nell'immaginario collettivo, di un territorio
senza tempo, caratterizzato da sopravvivenza e sperimentazione".
Le fotografie di Paolo Cappelli, le sculture di Paola Margherita
e il documentario e paesaggio sonoro di Marcello Anselmo
traducono in maniera essenziale questo processo affidando allo
scorrere della vita e alla trasformazione, il ruolo di fil rouge
nella realizzazione delle loro opere.
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