Un detenuto originario della
Puglia, recluso nella casa circondariale di Paola, ha tentato di
togliersi la vita ed è stato salvato solo grazie all'intervento
della Polizia penitenziaria. E' quanto rende noto il
vicesegretario regionale del Sappe Salvatore Panaro.
L'uomo, secondo quanto riferisce il Sappe, si è appartato in
bagno e ha tentato di impiccarsi utilizzando un laccio
rudimentale che ha legato al collo e alle sbarre della finestra.
"A quel punto - aggiunge Panaro - un giovane poliziotto
penitenziario è intervenuto ed ha per fortuna cambiato il corso
del destino dell'uomo sottraendolo alla morte. Restano ignote le
motivazioni che hanno portato il detenuto a porre in essere il
gesto estremo. In ogni caso, il dato certo è che la scelta di
togliersi la vita è originata da uno stato psicologico di
disagio".
"La nuova direzione del carcere di Paola - prosegue il
vicesegretario regionale del Sappe - è molto attenta al
trattamento, al rinserimento sociale dei detenuti, ma è pur vero
che chi è finito nelle maglie della devianza spesso è portatore
di problematiche personali sociali e familiari. L'ennesimo
tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo
dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti - sottolinea
Panaro - dimostra come i problemi sociali e umani permangono,
eccome, nei penitenziari".
"Quest'ultimo, ennesimo episodio - aggiunge il segretario
generale nazionale del Sappe Donato Capece - dimostra come i
problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari,
al di là del calo delle presenze. E si consideri che negli
ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria
hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati
suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo
potessero avere nefaste conseguenze".
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