"Per troppo tempo, il Mediterraneo è stato una traversata mortale per i bambini e le bambine in cerca di sicurezza e di una vita migliore. Il mese scorso, più di 300 persone sono morte o scomparse nelle sue acque, molte delle quali erano fuggite da conflitti, povertà e persecuzioni. Non possiamo permettere che questo continui", continua Dell'Arciprete.
Due bambini di 2 e 3 anni sono morti insieme a una terza persona nel naufragio avvenuto domenica notte in area Sar maltese, a 53 miglia nautiche dalla maggiore delle isole Pelagie. I cadaveri dei due piccoli sono stati recuperati dall'equipaggio della nave ong Sea Punk che li ha poi trasbordati, così come i 15 naufraghi sopravvissuti, sulla motovedetta della guardia costiera che li ha portati a Lampedusa. I genitori dei bimbi morti annegati sono fra i sopravvissuti. Stando a quanto è emerso dai racconti dei 14 migranti (uno è minorenne e non è stato sentito), originari di Nigeria e Camerun, vi sarebbero due dispersi, fra cui un altro bimbo, di poco più di un anno.
"Ancora una volta, l'Unicef chiede ai Governi di utilizzare il Patto sulla Migrazione e l'Asilo per dare priorità alla salvaguardia dei bambini. Ciò include la garanzia di percorsi sicuri e legali per la protezione e il ricongiungimento familiare, nonché operazioni coordinate di ricerca e salvataggio, sbarchi sicuri, accoglienza su base comunitaria e accesso ai servizi di asilo", si legge nella nota. "Chiediamo inoltre maggiori investimenti nei servizi essenziali per i bambini e le famiglie che arrivano attraverso rotte migratorie pericolose, tra cui il sostegno psicosociale, l'assistenza legale, l'assistenza sanitaria e l'istruzione. Dobbiamo lavorare insieme per affrontare le cause profonde della migrazione e sostenere l'inclusione delle famiglie nelle comunità ospitanti, assicurando che i diritti dei bambini e delle bambine siano protetti in ogni fase del loro viaggio", conclude il dirigente dell'agenzia dell'Onu per l'infanzia. (ANSAmed).
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