Gli alti livelli di governance hanno
mascherato un lento declino in Germania, con fratture politiche,
economiche e sociali "che si sono inasprite lungo gli anni": lo
rivela il Bgi Germany report, un nuovo rapporto scientifico
pubblicato a poche settimane dalle elezioni parlamentari del 23
febbraio, citato dalla Dna, alleanza tra alcune delle maggiori
agenzie mondiali di cui fa parte anche l'ANSA. "È diventato
chiaro che la Germania si è adagiata sugli allori per troppo
tempo", afferma il rapporto riferendosi alla governance del
Paese.
Nel rapporto, intitolato 'Germania 2025-Il lento declino
della performance della governance sfocia in crisi di governo
mentre la situazione geopolitica peggiora', i ricercatori del
think tank Berggruen Institute di Los Angeles, della Luskin
School of Public Affairs presso l'Università della California di
Los Angeles (UCLA) e della Hertie School, un'università tedesca,
affermano che il governo e i sistemi amministrativi del Paese
"sono apparsi sempre più sclerotici ed esitanti nell'adottare i
cambiamenti necessari". Ritengono perciò "urgentemente
necessarie riforme efficaci, spesso dolorose, di cui vincoli
politici ed economici ostacolano l'attuazione".
L'indice Bgi misura la responsabilità democratica, la
fornitura di beni pubblici e la capacità dello Stato su una
scala da 0 a 100, tra il 2000 e il 2021. Secondo il rapporto, la
Germania ha perso terreno in tutti e tre i parametri, con
problemi strutturali che si sono inaspriti dagli anni
"ingannevolmente benigni" della cancelliera Angela Merkel
(2005-2021). Il punteggio del Democracy Accountability Index, è
sceso nel 2021 a 93 da un quasi perfetto 99 all'inizio del
secolo.
I dati "suggeriscono che alcune delle sfide della capacità
dello Stato e della responsabilità democratica della Germania
sono state mascherate dalla crescita economica, guidata dal
successo del suo modello orientato all'export durante gli anni
2010", afferma il rapporto. Tra le principali sfide della
Germania ci sono i problemi economici che sono peggiorati negli
ultimi anni, in gran parte derivanti dalla mancanza di
investimenti pubblici durante quel periodo in settori come la
digitalizzazione e le infrastrutture di trasporto.
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