(di Patrizio Nissirio)
SPALATO - Tradizionalmente, la pesca è sempre stata considerata una professione dominata dagli uomini.
Tuttavia, le donne svolgono un ruolo importante, seppur meno visibile, nel settore. Dalla preparazione degli attrezzi da pesca alla lavorazione e vendita del pesce, le donne sono coinvolte in ogni aspetto della filiera ittica. Inoltre, forniscono un supporto logistico e amministrativo indispensabile ai familiari maschi che gestiscono l'attività quando sono in mare. In alcuni Paesi europei, questo tipo di contributo è formalmente riconosciuto, ma in Croazia resta sottovalutato e poco apprezzato.
Per affrontare questo squilibrio, il WWF Mediterraneo ha organizzato a Spalato il primo incontro tra donne della pesca provenienti da vari Paesi mediterranei. L'obiettivo è creare una rete e condividere esperienze e sfide comuni. Hanno partecipato donne da Croazia, Tunisia, Grecia, Spagna, Italia e altri Paesi, unite dalla loro professione e vocazione nella pesca. Il 7 e 8 aprile, durante la conferenza "Women in Fisheries", hanno condiviso le proprie storie per incoraggiarsi a vicenda, ottenere supporto e aumentare il riconoscimento del proprio lavoro.
"Nonostante l'importanza delle donne nella pesca, le loro voci sono ancora raramente ascoltate. Di rado vengono consultate nei processi decisionali. Per questo motivo il WWF ha riunito donne da tutto il Mediterraneo, per connetterle ed emanciparle.
Crediamo che questa esperienza sia cruciale per il loro futuro e per la sostenibilità della pesca in generale", ha sottolineato Kora Dvorski del WWF Adria.
Come parte della conferenza, le pescatrici hanno visitato il mercato del pesce di Spalato per vedere la mostra fotografica 'Invisible Strength in Fisheries', dedicata al ruolo delle donne nel settore, con le immaginie di Ivana Vareško, fotografa documentarista di fama internazionale. I suoi scatti ritraggono le donne della pesca nel loro ambiente naturale, mostrando la bellezza della loro vocazione che va oltre il semplice lavoro: è una vera e propria missione.
«Riunendo rappresentanti da oltre sette Paesi, puntiamo a rafforzare il riconoscimento del ruolo delle donne nella pesca e a sostenere il loro contributo alla sostenibilità e alla resilienza del settore», spiega Luca Eufemia, responsabile della pesca su piccola scala presso WWF Mediterraneo.
«Questi sforzi sono in linea con la nostra visione: non può esserci giustizia ambientale senza giustizia di genere. Vogliamo rafforzare il ruolo delle donne nel settore della pesca per una maggiore sostenibilità e resilienza», aggiunge.
«Il ruolo delle donne nella pesca è spesso trascurato e sottorappresentato, e questo può portare alla loro emarginazione», afferma Alessia Bacchi, biologa marina del WWF Italia, sottolineando che le donne rappresentano il 28% dell'occupazione totale nel settore della pesca nella regione mediterranea. «Se vogliamo che la voce delle donne venga ascoltata, dobbiamo lottare insieme per sensibilizzare sull'importanza del loro ruolo nella pesca.» Pescatrici, educatrici, imprenditrici, organizzatrici: tutte le partecipanti si sono promesse di fare rete, nei propri Paesi e attraverso il Mediterraneo. La sfida è grande, ma lo sono anche la determinazione e il coraggio. Come nella parole di Laura Ferrari, la 'pescatora' - così vuole essere chiamata - di Porto Cesareo in provincia di Lecce: Non ho mai avuto paura, nemmeno durante le tempeste".
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