Secondo i dati di Terna, la società
che gestisce la rete di trasmissione nazionale, a marzo il
fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,5
miliardi di kWh, valore in diminuzione dello 0,9% rispetto allo
stesso periodo del 2024. Nel dettaglio, rispetto a marzo 2024,
lo scorso mese ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi,
21, e una temperatura media mensile inferiore di circa 1°C, ma
comunque superiore rispetto alla media mensile decennale. La
variazione destagionalizzata e corretta dall'effetto temperatura
è pari a -1,5%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo è
stata ovunque negativa: -0,7% al Nord, -0,5% al Centro e -1,7%
al Sud e Isole.
Nei primi tre mesi dell'anno, il fabbisogno nazionale è in
debole flessione (-0,7%, dato che risente del confronto con un
anno bisestile) rispetto al corrispondente periodo del 2024
(+0,1% il valore rettificato).
L'indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi
industriali delle imprese cosiddette 'energivore', è in
flessione del 2,9% rispetto a marzo 2024 (-3,7% la variazione
rettificata). In crescita i comparti alimentare, cemento calce e
gesso e meccanica; in flessione chimica, metalli non ferrosi,
ceramiche e vetrarie, mezzi di trasporto e siderurgia.
In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica
destagionalizzato e corretto dall'effetto temperatura risulta in
flessione rispetto a febbraio 2025 (-1,5%). Il primo trimestre
2025 risulta sostanzialmente stabile rispetto all'ultimo
trimestre 2024. Segno positivo invece per la variazione
congiunturale dell'indice IMCEI di marzo che ha fatto registrare
un +1,3%. Anche il primo trimestre 2025 risulta in crescita del
2,4% rispetto all'ultimo trimestre 2024.
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