Uno studio in tandem tra Asl provinciale del'Aquila e Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "Giuseppe Caporale" promuove a pieni voti il vaccino Pfizer contro il covid.
Su circa 700 operatori sanitari, che lavorano nel comprensorio aquilano dell'azienda sanitaria, la protezione ha dato risultati inequivocabili: la risposta immunitaria è forte nel 96% dei vaccinati alla prima dose e nel 99% a una settimana dalla seconda.
Lo studio condotto
all'Aquila, congiuntamente all'Istituto, è uno dei pochissimi a
livello nazionale e si è avvalso, tra l'altro, di una seconda,
ulteriore verifica, il cosiddetto test di neutralizzazione, che
è possibile eseguire solo in pochi laboratori italiani altamente
specializzati. Questo test in genere viene effettuato su persone
che sono state colpite dalla malattia e che l'hanno superata, al
fine di valutarne il livello degli anticorpi sviluppati ed
essere eventualmente selezionate come donatori di plasma
iperimmune da somministrare ai pazienti che vivono la fase acuta
della patologia. Per la Asl provinciale di L'Aquila lo studio,
sostenuto con forza dal manager, Roberto Testa, è stato portato
a termine dal Servizio Immunotrasfusionale, guidato dalla dr.ssa
Anna Rughetti e dai suoi collaboratori, insieme al servizio
medici Competenti e autorizzati, rappresentati dalla prof.ssa
Leila Fabiani e dalla dr.ssa Roberta Martinelli. Per lo
Zooprofilattico che ha sede a Teramo sono stati impegnati il dr.
Giovanni Savini, responsabile Laboratorio Sanità Animale,
insieme al suo team, in collaborazione con il direttore generale
dell'Istituto, Nicola D'Alterio.
Le diverse verifiche, finalizzate a misurare la risposta
immunitaria dell'organismo al covid, sono state compiute a tre
settimane dalla prima dose di vaccino e dopo una settimana dalla
seconda. "La ricerca, tra l'altro, apre nuovi, positivi scenari
perché potrebbe dare la possibilità di avere una maggiore
disponibilità di plasma iperimmune. Quest'ultimo, infatti,
potrebbe essere ricavato non solo da coloro che hanno sviluppato
gli anticorpi dopo essere stati colpiti dalla malattia (che sono
potenzialmente donatori) ma anche dai soggetti sani vaccinati",
si legge in una nota.
"Lo studio - spiegano i medici che ne sono autori - ci
consente di sostenere che la vaccinazione è pienamente efficace
nel suscitare una risposta immunitaria e che tale risposta è
altamente specifica e neutralizzante l'infezione. In chi è stato
vaccinato sano, cioè nei 700 operatori sanitari sottoposti
all'accertamento, l'efficacia della protezione è uguale o
maggiore rispetto a chi si è ammalato e ha sviluppato le difese
in modo naturale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA