"Signor Presidente, ci preme portare alla Sua attenzione la nostra richiesta di concedere agli studenti Universitari deceduti nel Sisma de L'Aquila e agli studenti Universitari sopravvissuti con danni permanenti, lo status di 'Vittime del lavoro' quale riconoscimento a vittime del terremoto poiché sino ad oggi non sono riconosciute come tali, e come primo segno tangibile di attenzione alle famiglie che da sei anni sopportano il peso incommensurabile delle macerie dell'anima".
È un passaggio della lettera che 'L'AVUS 6 Aprile 2009', associazione composta dai famigliari degli studenti universitari fuori sede deceduti nel sisma del 6 aprile 2009 ha fatto avere oggi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
L'associazione Avus è composta da 13 genitori di ragazzi
morti sotto le macerie del sisma. Da due anni a questa parte ha
organizzato un premio di laurea sulla migliore tesi sulla
prevenzione sismica e pochi giorni fa ha premiato le migliori
scuole d'Italia che hanno partecipato al concorso con disegni e
video, sempre sulla sensibilizzazione alla prevenzione. Per
perseguire questi obiettivi si autotassa e ha usato il ricavato
del libro 'Macerie dentro e fuori' scritto dal giornalista della
Rai Umberto Braccili.
"La nostra associazione nasce dall'esigenza, a noi comune, di
tenere viva l'attenzione sui nostri ragazzi scomparsi.
All'Aquila - è un'altro passaggio della lettera - sono deceduti
55 studenti, di cui 50 universitari cosiddetti 'fuori sede'. I
nostri ragazzi si trovavano quella notte all'Aquila perché nei
giorni seguenti avevano lezioni, esami, adempimenti burocratici
in segreteria. Come in tutto l'arco dell'anno accademico essi
lavoravano per loro e con la loro presenza in città sostenevano
l'economia di una delle primarie fonte di reddito della
cittadinanza dell'Aquila quale l'Università degli studi".
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