L'Ordinario militare, mons. Santo
Marcianò, ha salutato i cappellani militari alla fine del suo
mandato. "Abbiamo assistito, specie negli ultimi tempi, a una
recrudescenza inattesa e a un progressivo diffondersi di tanti
focolai di guerra, che interpellano in qualche modo anche i
militari italiani. Penso soprattutto - ha detto l'arcivescovo
nell'omelia della messa del Crisma - a coloro i quali sono
impegnati nelle missioni Internazionali che, in terra o in
navigazione, richiedono un crescente impegno. Li ho visitati
sempre quando ho potuto, specie nelle feste; e soprattutto ho
visto il modo in cui voi, cappellani, li affiancate in questa
vita faticosa e rischiosa, aiutandoli a maturare nella loro
vocazione di operatori di pace. Una vocazione che, in quei
luoghi, cerca di puntare al dialogo, al rapporto con le
popolazioni locali, al servizio umanitario, ma esige per tutti i
militari una formazione adeguata, ovunque essi si trovino e
qualunque ruolo ricoprano. Da sacerdoti, voi accompagnate
personalmente tutti: dai militari nelle caserme agli allievi
nelle Scuole; da coloro che sono impegnati nelle emergenze a
quelli che svolgono compiti di alta responsabilità di guida,
anche nel mondo delle Istituzioni. Siete accolti e cercati da
loro e ne stimolate il servizio alla giustizia, al bene comune,
alla pace - ha concluso l'Ordinario militare -, sapendo che, in
ogni luogo, è un privilegio, lo è stato pure per me, portare
Cristo e il Suo Vangelo, portare l'olio di consolazione che ci
ha unti nell'Ordinazione e che va versato sui fratelli".
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