Per Confindustria Umbria la
versione della manovra approvata dal Consiglio regionale
"rappresenta un passo in avanti rispetto alla proposta iniziale.
Il confronto con le parti sociali ha contribuito a mitigare
alcuni aspetti particolarmente penalizzanti". A sottolinearlo è
in particolare il presidente Vincenzo Briziarelli. "Confidiamo
che queste misure si rivelino effettivamente temporanee e che si
possa tornare al più presto a una riduzione delle aliquote" ha
comunque sottolineato.
"Una considerazione che ho avuto modo di condividere anche
con la presidente Proietti - ha spiegato Briziarelli in una nota
- è che gran parte del carico fiscale resta comunque sulle
spalle delle imprese e del ceto medio-alto, in particolare dai
28-30 mila euro in su. Questo elemento non può essere
sottovalutato, soprattutto in una fase in cui il nostro tessuto
produttivo ha bisogno di stabilità e fiducia per pianificare
investimenti e crescita. Restiamo fiduciosi che le categorie che
oggi sostengono economicamente la manovra, le imprese e il ceto
medio-alto, possano trovare nelle politiche regionali future una
risposta concreta e tempestiva, capace di riportare in tempi
brevi i numeri dell'economia umbra ai livelli precedenti.
Tassare chi produce, chi investe e chi dà lavoro, in un periodo
già complicato come quello attuale, significa inevitabilmente
rallentare le assunzioni, frenare la crescita e comprimere i
consumi".
Briziarelli ha quindi ribadito la necessità di guardare
oltre l'emergenza fiscale. "Quello che chiediamo per il futuro -
ha detto - è una regione aperta ai nuovi investimenti, pronta a
sostenere chi vuole portare avanti progetti imprenditoriali qui
in Umbria, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del
nostro territorio".
Confindustria Umbria ha annunciato che "continuerà a seguire
con attenzione l'attuazione della manovra, rinnovando la propria
disponibilità al confronto con le istituzioni per garantire che
le risorse vengano effettivamente indirizzate verso interventi
strutturali e azioni concrete a sostegno della competitività,
dell'occupazione e dello sviluppo dell'economia regionale".
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