E' stato celebrata mercoledì nel
distretto di Perugia della Corte di Appello e della Procura
generale la Giornata europea sulla giustizia civile, con
l'obiettivo di informare i cittadini sulle modalità del suo
funzionamento e sui loro diritti. La presidente facente funzioni
della Corte di Appello, Claudia Matteini e il Procuratore
generale, Sergio Sottani, hanno incontrato la stampa per fare un
bilancio di quanto fatto nella regione e per definire gli
obiettivi futuri.
"Il significato della giornata di oggi - ha detto la
presidente Matteini - è quello di informare i cittadini su che
cosa è la giustizia civile e su cosa fa la magistratura, al di
là di quella che è la sua attività prettamente giurisdizionale,
uscendo dai propri uffici per avere rapporti con le altre
istituzioni e creare delle reti che permettano di avere una
giustizia efficace ed efficiente".
"La giustizia civile viene - ha detto Sottani - vista a volte
come 'cenerentola' perché le prime pagine dei giornali, gli
organi di informazione, i social, si concentrano spesso
sull'aspetto repressivo. Ma la giustizia civile tocca tutti gli
ambiti della nostra vita quotidiana, dalle liti condominiali,
alle questioni societarie, fino al tema sicuramente fondamentale
della famiglia in cui si può intervenire sia a tutela dei
soggetti vulnerabili sia a tutela del minore".
"Si pensa sempre ad affrontare la violenza nell'ambito penale
- ha spiegato Matteini - ma il giudice civile è il primo che
affronta la problematica familiare e che interviene prendendo in
carico il nucleo. In ambito civile, nel momento in cui vi è una
separazione, un divorzio, un procedimento di affidamento dei
figli, si prende cognizione di eventuali situazioni di disagio e
dobbiamo essere attenti nell'intercettarli per poter attuare
tutti quegli strumenti di protezione della donna e del bambino,
attraverso percorsi di sostegno".
Per Matteini "la tutela dei soggetti fragili ha bisogno di un
intervento unitario e complessivo che non venga rimesso alla
semplice buona volontà dei vari attori che si trovano ad operare
in quel caso particolare" e "sarebbe necessario costituire un
servizio sociale dedicato alla tutela dei soggetti fragili, che
oggi non esiste".
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