Se si è molto ma molto brave allora ci si può trovare a disagio quando ti trovi davanti un impegno troppo poco stimolante. E' questo quel che è successo e che in fondo si temeva nel clan delle ragazze jet azzurre alle prese con 2.940 metri della pista Ulli Maier: un'autostrada per ''slittone'', come dicono gli sciatori, che devono avere soprattutto materiali veloci, saper tenere gli sci piatti, non creare attriti.
Niente curve da tagliare a 100 all'ora, niente tornanti da domare con linee geniali ma solo una lunga scivolata su cui commettere il minimo errore. L'antidoto azzurro a questa pista doveva essere - e lo è stato solo in parte - la gardenese Nicol Delago, non a caso terza della gara premondiale di un anno fa, che è una gran scivolatrice. E' stata così lei la migliore delle italiane: ma solo 8/a. Indietro tutte le altre, con in coda addirittura la supervelocista bergamasca Sofia Goggia su una pista per lei loro paradossalmente troppo facile.
La discesa iridata di Saalbach è stata così vinta dall'americana Breezy Johnson, 29 anni di Jackson Hole, nel Wyoming, al primo successo in carriera dopo sette podi e 14 mesi di sospensione dall'attività agonistica per non essere stata reperibile per tre volte ai controlli antidoping negli Usa.
Breezy è partita con il pettorale 1 passando dunque inevitabilmente al comando. Ma il fatto è che - buon per lei - è rimasta in testa sino alla fine, il che succede davvero di rado. Argento all'austriaca Mirjam Puchner in 1'41''44 e bronzo alla straordinaria ceca Ester Ledecka - campionessa olimpica di superG ma anche di snowboard - in 1'41''50.
Migliore azzurra è stata così la gardenese Nico Delago, 8/a in 1'42''05. Poi ci sono Federica Brignone 10/a in 1'42''48, Laura Pirovano 13/a in 1'42''98 e Sofia Goggia 16/a in 1'43''26. Subito davanti alla bergamasca è invece finita la campionessa Usa Lindsey Vonn in 1'43''25 mentre per venire a capo di questa pista è finita fuori la quotatissima svizzera Lara Gut-Behrami.
Mentre Delago ha detto di "essersi divertita davvero tanto in questa gara" perchè si è "sentita bene" e spera di continuare così nelle prossime, e Laura Pirovano ''non ha rimorsi sapendo di aver dato tutto', Federica Brignone ha ammesso: "In alcuni punti non ho sciato esattamente come avrei voluto; ho cercato di essere più morbida possibile. Ma non sono stata scorrevole come volevo. Ci ho provato, ho avuto l'atteggiamento giusto, sapevo che non sarebbe stata la mia discesa e ho fatto quello che potevo. Non so cosa avrei potuto fare più di così".
Ancor più chiara Sofia Goggia che per giunta era caduta rischiando grosso nell'ultima prova: "Sapevo già nei giorni scorsi che sarebbe stata una discesa molto difficile per me. Allo stesso tempo credo che per essere completi bisogna saper fare tutto bene: questa pista è ideale per le scivolatrici, io sono un po' più tecnica. In realtà oggi non ho mai sentito il giusto feeling, sin dalla prima porta. Se nel superG avevo tanto rammarico e rabbia sapendo di aver buttato via qualcosa di importante, oggi c'è ne è molto meno".
Ma Sofia, come del resto Brignone, ora pensa già alle prossime gare. "Ora guardo con fiducia al gigante e forse anche alla combinata, per la quale decideremo nei prossimi giorni perche' potrebbe essere un'occasione per capire ancora meglio pista e set up". Domani a Saalbach va in scena la discesa uomini.
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