Il Parlamento ricorda l'anniversario della Liberazione che quest'anno compie ottant'anni. Due le celebrazioni, una alla Camera e un'altra nell'Aula di Palazzo Madama, in cui sono intervenuti i rispettivi presidenti, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa e poi un rappresentante per ogni gruppo parlamentare
La Festa della Liberazione è "una ricorrenza che rappresenta un monito a ripudiare ogni forma di sopraffazione e a impegnarsi, giorno dopo giorno, nella costruzione di una società saldamente ancorata ai valori della libertà e della democrazia e capace di rigenerare speranza", ha ricordato in Aula il presidente di Montecitorio.
La Russa invece si augura che l'anniversario della Liberazione diventi "una data di tutti. Sono passati 80 anni - sottolinea nel suo intervento in Senato - è un tempo breve rispetto all'eternità ma lunghissimo rispetto alla storia degli uomini e delle nazioni. Forse è il tempo sufficiente perché si guardi con sempre maggiore condivisione, e mai con strumentalizzazione, a quello che fu uno dei momenti fondanti dell'antica storia d'Italia, del nostro popolo e della nostra nazione. L'80esimo anniversario della Liberazione lo celebriamo oggi insieme".
La Russa rivolgendosi in particolare ai gruppi di opposizione, ha detto: "Visto che c'era un riferimento anche rispetto alla mia postura, dico che non è da oggi il convincimento mio, personale, ma anche della parte politica da cui provengo, di rispetto e piena adesione ai valori della Costituzione e quindi del rispetto della data che vide il ritorno alla libertà. Leggo una parte di un documento, che fu importante nella mia vita, e scritto a Fiuggi con grande sincerità e passione dove è detto che, senza reticenze, affermavamo che l'antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato. Aggiungevamo che era altrettanto giusto speculare e chiedere a tutti che l'antifascismo non è un valore a se stante e che la promozione dell'antifascismo ecc ecc. Ma quello che che conta è che la sincerità e profondità che deve unirci nel ricordare questa data è tale da poter essere momento di unione, e non di divisione".
"Quando per la prima volta ho parlato in veste di presidente del Senato, esattamente da questa postazione, ho detto che la mia massima ambizione è far andare ancora più avanti, come tentò di fare il presidente Berlusconi nel famoso intervento di Onna che richiamo integralmente, e come tentò di fare il presidente Violante, che richiamo integralmente e che avevo previsto di leggere alcuni brani ma ne faccio a meno", ha ricordato La Russa e ha aggiunto: "Comunque, in quella occasione, in maniera molto più modesta, io auspicai che si andasse in quella direzione di un comune riconoscimento dei valori che nascono dalla sconfitta del fascismo e dalla liberazione dall'occupazione nazista e che trovano nella Costituzione la massima espressione".
Battibecco Iv-La Russa, 'stia in piedi per celebrare il 25 Aprile'
Al Senato piccola polemica tra il presidente Ignazio La Russa e la capogruppo di Italia viva, Raffaella Paita che, durante l'intervento del presidente del Senato sulla celebrazione del 25 Aprile, gli ha chiesto di alzarsi in piedi. La Russa stava dicendo che "il miglior modo per ricordare e celebrare una data che io vorrei fosse sempre più una data di tutti", si è interrotto e rivolgendosi ai banchi delle opposizioni, e in particolare a Paita che lo sollecitava ad alzarsi nel brusio di una parte dell'Aula, ha detto: "Ma poi dovreste stare in piedi mentre parlano anche tutti gli altri... io non mi sono permesso di stare in piedi per quello...ma se preferite sì.. come preferisce".
A quel punto tutti coloro che erano rimasti seduti si sono alzati. La Russa ha quindi chiarito: "Ma non è una celebrazione di una persona scomparsa, è una celebrazione che guarda all'oggi, a ieri e al futuro e dopo parlerete ciascuno di voi e se vorrete potreste stare in piedi", concludendo:"mi pare che sia una polemica veramente fuori luogo ma visto che anche a questo si potrebbe dare un'interpretazione strumentale, faccio quello che secondo me non è esatto e cioè tenervi in piedi mentre parlo". Paita nei giorni scorsi, a nome del suo gruppo, ha chiesto di celebrare il 25 Aprile in Aula durante l'ultima conferenza dei capigruppo.
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