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Mattarella, 10 anni al Colle per ricucire la Repubblica

Mattarella, 10 anni al Colle per ricucire la Repubblica

Presidenza record con pochi conflitti e tanta moral suasion

ROMA, 31 gennaio 2025, 12:13

di Fabrizio Finzi

ANSACheck
Mattarella, 10 anni al Colle per ricucire la Repubblica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattarella, 10 anni al Colle per ricucire la Repubblica - RIPRODUZIONE RISERVATA

'La persuasione è più efficace se non viene proclamata in pubblico'. Questa frase rappresenta la cifra della presidenza record di Sergio Mattarella, che taglia il traguardo storico dei 10 anni e adesso veleggia verso il giro di boa del secondo settennato. Fu infatti eletto il 31 gennaio del 2015 e riconfermato dal Parlamento il 29 gennaio del 2022, per poi giurare il 3 febbraio.

Fu lui stesso a definirsi 'arbitro imparziale', all'inizio del primo mandato ed anche 'meccanico', cioè come colui che ha ricevuto dalla Costituzione 'la cassetta degli attrezzi' per 'intervenire quando il sistema si blocca'. Una cassetta immateriale ma non priva di efficacia che il presidente ha dovuto usare in più occasioni a partire dalle crisi di governo fino allo scioglimento anticipato delle Camere. E ancora più spesso, silenziosamente, facendo interloquire i robusti uffici del Quirinale con Palazzo Chigi nel faticoso lavoro di far quadrare tanti decreti legge che in prima scrittura avrebbero trovato il no del Colle.

È stato altrettanto deciso a rintuzzare anche alcune polemiche dell'opposizione che da sempre lo 'tirano per la giacchetta'. 'Io - è stato costretto a spiegare - sorrido quando mi si fanno appelli a non promulgare una legge perché è sbagliata. Se è palesemente incostituzionale, ho il dovere di non promulgarla, ma se è sbagliata, non sono io chiamato dalla Costituzione a giudicare se sia giusto o no, ma il Parlamento'.

L'atteggiamento super-partes e la pacatezza nei toni gli hanno portato l'affetto dei cittadini con indici di gradimento personali che surclassano quelli di ogni politico. Il presidente siciliano è un cattolico progressista ma attento all'avanzamento dei diritti civili: la sua guida ha avuto il mantra del rispetto costituzionale e della necessità di non violare lo spirito laico della Repubblica. Piuttosto ha esplicitato negli atti il suo personale credo religioso con un'estrema attenzione al mondo della solidarietà e del disagio.

Profondamente antifascista, ebbe modo di metterlo subito in chiaro: il 31 gennaio 2015 scelse di visitare come primo atto del suo settennato le Fosse Ardeatine. Fu un messaggio di radicamento nella storia repubblicana. 'Ora e sempre Resistenza', disse a Cuneo il 25 aprile 2023, pochi mesi dopo aver affidato l'incarico di governo a Giorgia Meloni, prima presidente del Consiglio leader di un partito di destra.

A volte è stato costretto a scegliere le maniere dure: un caso emblematico avvenne nel 2018 quando puntò i piedi contro l'entrata nell'esecutivo giallo-verde, cioè il Conte 1 sostenuto dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle, dell'economista Paolo Savona. Per lui, europeista convinto, era troppo: Savona, euro-scettico, si era spinto fino al punto di sostenere l'uscita dell'Italia dall'euro e non avrebbe potuto guidare un ministero importante come l'Economia.

Altrettanto deciso Mattarella si mostrò nella crisi di governo del febbraio 2021 aperta dopo la caduta del secondo esecutivo Conte. Il presidente, consapevole dell'impasse delle forze politiche, fece una scelta autonoma e diede l'incarico a Mario Draghi.

Fondamentale fu la posizione senza sfumature del Quirinale rispetto al Covid: Mattarella ne comprese subito la gravità supportando le misure di contenimento. Resta impressa nell'immaginario degli italiani la foto del presidente all'ospedale Spallanzani, in paziente attesa del vaccino insieme a tanti altri cittadini. E anche la spiazzante immagine di Mattarella con la mascherina che scende lo scalone dell'Altare della Patria, solo nel bianco abbagliante dei marmi.

Difensore puntuale degli interessi italiani - emblematica la difesa di Raffaele Fitto per l'incarico di vice-presidente esecutivo della Commissione europea - Mattarella ha costruito relazioni personali che lo hanno reso il vero interlocutore dell'Italia negli scenari internazionali. Sempre pronto a mediare e smussare gli attriti interpersonali (vedi quelli ricorrenti tra il presidente francese Emmanuel Macron e Meloni), il capo dello Stato ha ancorato la politica estera italiana all'europeismo.

Mattarella ha saputo guadagnarsi la simpatia degli italiani anche per la sua semplicità grazie al saper cogliere le passioni dei concittadini. Ne è l'esempio la prima apparizione di un presidente della Repubblica a Sanremo. Oppure la sua costante attenzione allo sport. Dal calcio alla pallavolo, dal tennis all'atletica leggera Mattarella si è mostrato sempre competente ricevendo al Quirinale gli atleti di ogni disciplina. 

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