Nel 2024, l'andamento del credito alle imprese nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa si è distinto per una significativa eterogeneità, con la provincia di Lucca in netta controtendenza rispetto al quadro regionale e nazionale.
È quanto emerge dall'analisi condotta
dall'Istituto di Studi e Ricerche e dalla Camera di Commercio
della Toscana Nord-Ovest, sulla base dei dati aggiornati della
Base Dati Statistica della Banca d'Italia e quello della sede di
Firenze.
In Toscana e in Italia, spiega la Cciaa Toscana Nord Ovest,
il 2024 si è caratterizzato per un calo generalizzato del
credito alle imprese, rispettivamente pari al -2,9% e al -3,5%.
In questo contesto, la provincia di Lucca rappresenta
un'eccezione rilevante, registrando un incremento dell'11,2%,
mentre Massa-Carrara e Pisa confermano l'andamento negativo, con
una flessione rispettivamente del -2,9% e del -6,3%.
"I dati sul credito - afferma Valter Tamburini, presidente
della Cciaa - sono indicativi di alcune dinamiche locali.
Come
ente siamo fortemente impegnati a sostenere la competitività
delle imprese attraverso strumenti concreti: contributi a fondo
perduto, bandi per l'innovazione, e supporto alla
digitalizzazione. Il nostro obiettivo è offrire alle aziende -
soprattutto le più piccole - gli strumenti per affrontare un
mercato in continuo cambiamento e cogliere le opportunità di
crescita".
La provincia di Lucca ha evidenziato nel 2024 una crescita
del credito alle imprese pari a 528 milioni di euro di nuovi
prestiti concessi, portando il totale degli impieghi vivi a
circa 5,3 miliardi di euro, livello vicino a quello
pre-pandemia. Traino particolare, i flussi dei finanziamenti a
medio-lungo termine destinati a investimenti produttivi,
cresciuti del +39% sul 2023, a conferma di una volontà diffusa
tra le aziende di innovare, rinnovare impianti e attrezzature.
Le grandi imprese hanno beneficiato di un aumento del credito
del 16,1%, mentre per le piccole si è registrato un calo del
10,9%. "Una polarizzazione che desta preoccupazione - afferma la
Cciaa - poiché rischia d'accentuare le disuguaglianze".
La provincia di Massa-Carrara conferma difficoltà già
emerse. Il credito complessivo è calato dell'1,1%, con una
contrazione più marcata per il segmento imprese (-2,9%). Le
aziende mostrano crescente difficoltà a reperire risorse
finanziarie: i margini disponibili si sono ridotti, mentre l'uso
delle linee di credito è aumentato, segno di un sistema di
imprese sotto pressione. Anche in questo caso, le pmi sono le
più penalizzate: il credito loro destinato è diminuito del 10%,
limitando la possibilità di pianificare nuovi investimenti,
innovare prodotti e processi, o semplicemente consolidare la
propria attività. Un segnale positivo arriva però dai
finanziamenti a medio-lungo termine destinati a investimenti
produttivi, che hanno registrato un +23% rispetto al 2023, pari
a circa 10 milioni di euro in più. Sulla qualità del credito la
situazione appare più fragile. Il tasso di deterioramento è
salito al 3,5%, in peggioramento rispetto al 2,8% del 2023 e ben
oltre la media regionale.
La provincia di Pisa ha registrato un calo consistente del
credito alle imprese (-6,3%), dovuto non a una riduzione
dell'offerta bancaria, quanto piuttosto a un indebolimento della
domanda. I margini disponibili, cioè la quota ancora
utilizzabile delle linee di credito concesse, sono rimasti
sostanzialmente stabili rispetto al 2023. Questo suggerisce che
le banche non abbiano ridotto l'accesso al credito, ma che siano
le imprese stesse ad aver ridotto la propensione a richiedere
nuovi finanziamenti "probabilmente per effetto dell'incertezza
economica, dell'aumento dei tassi d'interesse o della scarsa
fiducia nel ritorno degli investimenti". Particolarmente
significativa, in questo senso, è la flessione dei flussi di
finanziamento a medio-lungo termine per investimenti produttivi,
crollati del 65,5%. Il tasso di deterioramento del credito alle
imprese pisane è rimasto stabile al 3%,ma superiore alla media
regionale e nazionale e conferma una certa fragilità del
sistema.
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