StMicroelectronics annuncia 2.800 uscite volontarie a livello globale nei prossimi tre anni, "principalmente nel 2026 e 2027", oltre al turnover naturale.
"Nel corso del ridisegno della struttura produttiva di ST nei prossimi tre anni, le dimensioni della forza lavoro e l'insieme delle competenze richieste evolveranno", spiega un comunicato.
Sistemi avanzati di produzione "faranno spostare ruoli dai processi tradizionali che comportano compiti manuali ripetitivi a una maggiore attenzione al controllo di processo, all'automazione e alla progettazione. ST - viene assicurato - gestirà questa transizione attraverso misure volontarie, con un impegno costante a un dialogo costruttivo e negoziazioni con i rappresentanti dei lavoratori in conformità con le normative nazionali vigenti".
Al tavolo di Stm di oggi di "davvero pessimo c'è stata un'illustrazione di un piano parziale, pieno di ombre e di omissioni, perché il taglio all'occupazione in Italia non è stato né quantificato, salvo poi all'ultimo minuto spiegare che c'è un esubero di personale di 2.800 persone globale, dichiarato a livello complessivo.
Come questo si articolerà sul nostro territorio non è dato saperlo". A dirlo è stata Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, al termine dell'incontro. "Temiamo che il taglio in Italia sia particolarmente violento - ha aggiunto - in particolare al nord, perché mentre sugli stabilimenti del sud ci sono ancora in campo altri pezzi di progetti, al nord sono in ritardo su un progetto che doveva già essere concluso nel 2025, che inizia ora ma che è sostitutivo e non più aggiuntivo. Quindi non chiuderanno gli stabilimenti complessivi, ma c'è un enorme reparto ad Agrate, di 2.500 persone, che rischia di venire raso al suolo".
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