In attesa di rientrare nella sua sede storica, la Chiesa dei SS.Cosma e Damiano danneggiata da un rogo alcuni mesi fa (un piccolo gioiello risalente agli anni 1641-44 con l'interno affrescato da Flaminio Minozzi e Filippo Pedrini), la Società Bolognese per la Musica Antica inaugura la stagione di primavera ospite ancora una volta della Chiesa dei Santi Vitale e Agricola nella vicina via San Vitale 50.
Primo appuntamento il 13 aprile alle 16,30 con un programma obbligato dall'approssimarsi delle festività pasquali: lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi per contralto e orchestra (Elisa Bonazzi voce solista) preceduto dalla Cantata BWV 82 Ich habe Genug (È quanto mi basta) di Johann Sebastian Bach per soprano (la voce solista è quella di Elena Bernardi).
Ich habe Genug è una delle più
commoventi e popolari cantate di Bach per voce solista, composta
a Lipsia per la festa della purificazione di Maria (o
Presentazione di Gesù) del 2 febbraio 1727.
Lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi, invece, benché
incompleto, ha pagine mirabili che scolpiscono stati d'animo
dolorosi e profondi, come quello dell'inizio, e che ribadisce
l'idea dolorosa espressa dal testo di Jacopone da Todi. Il
"dialogare" tra voce e strumenti è una caratteristica della
composizione che dipinge la Madre di Gesù abbattuta dal dolore
ai piedi della Croce. Le voci soliste del soprano Elena Bernardi
e del contralto Elisa Bonazzi saranno accompagnate dagli
strumenti originali dell'Accademia del Begado. La stagione di
primavera della Società Bolognese per la Musica Antica prosegue
fino al 14 giugno con altri appuntamenti tutti ad ingresso
libero.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA