Se è vero che l'Europa si fa nelle sue crisi, come scrisse Jean Monnet, allora, oggi più che mai occorre sapersi orientare all'interno dei suoi strappi e delle sue inquietudini e "Al centro della tempesta" (Rai Libri, 253 pp., 19 euro) di Donato Bendicenti offre proprio questo: un manuale per viaggiare nell'occhio del ciclone della recente politica europea e delle sue risposte alle crisi internazionali.
Il libro di Bendicenti è il racconto di un'Europa che, pur essendo un mare in tempesta, sa essere anche un porto sicuro, come scrive nella prefazione il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Davanti agli choc della geopolitica internazionale, sottolinea Tajani, "l'unico modo per sentirsi rassicurati è sapersi parte della grande casa comune che si chiama Europa".
Responsabile della Sede di Corrispondenza Rai di Bruxelles, Bendicenti offre un'analisi lucida e coinvolgente delle dinamiche di Bruxelles, vista dall'angolazione privilegiata di chi da anni racconta l'Unione europea. Come nel celebre film americano Twister, sui cacciatori di tornado, l'autore ha chiaro che per aver chiarezza su come davvero funzioni una tempesta l'unico modo è guidarci attraverso. È infatti il libro attraversa le principali crisi che hanno segnato l'Europa degli ultimi anni: da quella economica del 2008 alla Brexit, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, fino alle trasformazioni attivate dal Pnrr e dalla transizione verde. Ogni capitolo è costruito su aneddoti, conversazioni, dichiarazioni, incontri istituzionali e momenti chiave in cui l'Europa ha dovuto scegliere una direzione.
Il volume si trasforma dunque in un dialogo diretto con chi l'Europa la fa tutti i giorni. Significativa l'intervista al vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, che, in un confronto schietto, riflette sul ruolo dell'Italia in Europa e sottolinea l'importanza di una visione strategica per usare al meglio le risorse europee: "Serve più consapevolezza politica. L'Italia deve sapere cosa vuole ottenere in Europa e come farlo pesare nei processi decisionali". Il motore narrativo del libro sono però gli aneddoti della vita frenetica di chi deve condensare in due minuti l'Europa tre volte al giorno: impreziosiscono il libro e facilitano la discesa nella tempesta. Ma dalle pagine emerge molto più di un diario giornalistico. Quello che pubblica Bendicenti, per parafrasare una delle recenti iniziative europee, è infatti un prezioso kit di sopravvivenza per resistere — in questo caso ben più di 72 ore — dentro un mondo in cui o si capisce l'Europa, o non ci si capisce più nulla.
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