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Rapine a minori nel centro di Pisa, 5 coetanei arrestati

Rapine a minori nel centro di Pisa, 5 coetanei arrestati

Accusati di 10 assalti a adolescenti a passeggio

PISA, 15 aprile 2025, 15:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I carabinieri di Pisa hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare, in carcere e agli arresti domiciliari, a carico di altrettanti minori, tutti italiani di seconda generazione, ritenuti responsabile di rapine e tentate rapine a coetanei avvenuto nel centro storico da Capodanno a febbraio. Al termine delle indagini, gli inquirenti coordinati dalla procura minorile di Firenze, hanno contestato ai giovanissimi finiti in manette 10 episodi avvenuti tra l'1 gennaio e il 5 febbraio: otto rapine sono andate a segno e due sono rimaste tentate. Vittime, adolescenti che frequentavano il centro di Pisa. I cinque arrestati sono residenti nelle province di Pisa e Livorno. Quattro sono finiti agli arresti domiciliari e uno in carcere. Sui social ostentavano armi e si mostravano talvolta col volto coperto da passamontagna per creare timore tra gli adolescenti che abitualmente frequentano il centro, ma rischiando anche, hanno annotato gli investigatori, di innescare meccanismi di emulazione.
    Le indagini, condotte dalla sezione Operativa del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pisa, hanno permesso di raccogliere varie testimonianze dalle vittime, che hanno fornito un contributo determinante.
    Decisiva anche la visione dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza pubblica e privata e varie attività di osservazione e pedinamento, si sono concentrate nei confronti di cinque minori poi destinatari delle misure restrittive. Gli inquirenti hanno anche accertato il modus operandi della banda: le vittime venivano avvicinate e costrette a cedere soldi e altri effetti personali (giubbotti, powerbank, sigarette elettroniche), e spesso minacciati con frasi del tipo "Dacci tutti i soldi, perché se poi li troviamo noi, ti picchiamo".
    In alcuni casi i rapinatori si mettevano le mani in tasca facendo pensare alle vittime di possedere anche armi per minacciarle. I carabinieri hanno anche analizzato i vari profili social degli indagati dove gli stessi hanno postato video e foto in cui ostentavano coltelli, armi giocattolo, dissuasori elettrici di libera vendita, e a mostrarsi spesso in gruppo, talvolta con i volti coperti da passamontagna.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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