Tra i nuovi decreti approvati da papa Francesco, nell'udienza al prefetto per le Cause dei santi card. Marcello Semeraro, c'è anche quello relativo alle "virtù eroiche" Antoni Gaudí i Cornet, l'architetto spagnolo che ha dedicato gran parte della sua vita alla costruzione della Sagrada Familia a Barcellona. Gaudì, di cui è in corso la causa di beatificazione, diventa ora "venerabile".
Quello che fu il massimo esponente del modernismo catalano, morto 74/enne a Barcellona il 10 giugno 1926 dopo essere stato travolto tre giorni prima da un tram di passaggio e lasciato tramortito sul selciato, è stato al centro in tempi recenti dell'iniziativa - promossa da un comitato di trenta ecclesiastici, accademici, designer ed architetti - di essere proposto per la beatificazione e la canonizzazione.
L'arcivescovo di Barcellona, cardinale Ricardo María Carles Gordó, ha avviato il processo di canonizzazione nel 1998, definendo Gaudí un "laico mistico".
Nel 2003, conclusa la fase diocesana, la documentazione è stata quindi inviata alla Santa Sede (il processo di beatificazione ha poi suscitato discussioni tra chi vorrebbe che Gaudí venisse ricordato essenzialmente per le sue opere e per la sua influenza artistica e coloro che ricordano la sua vita austera e cristianamente coerente).
Permeato da profonda fede, Gaudì, insoddisfatto per le sole opere civili, a partire dal 1914 volle dedicarsi esclusivamente ai lavori della Sagrada Familia. Nel 1883, infatti, ricevette la commissione di procedere alla costruzione di una chiesa, iniziata a dire il vero già da un architetto di nome Francisco de Paula del Villar y Lozano, denominata Basílica i Temple Expiatori de la Sagrada Família, "Basilica e Tempio Espiatorio della Sacra Famiglia, o Sagrada Família".
Costruzione monumentale e complessa, ad oggi ancora in corso, assorbì le sue energie fino alla morte, esemplificando l'associazione tra arte, architettura e vita che caratterizza l'intensa opera di Gaudí: si può dire, in effetti, che la Sagrada Familia segnò un vero e proprio spartiacque esistenziale nella vita dell'architetto, il quale - sentendosi investito da un rigidissimo imperativo mistico e spirituale - pose fine agli atteggiamenti dandysti del passato per ritirarsi completamente dalla vita pubblica: non più teatri, concerti, dibattiti o cene raffinate, dunque, bensì uno stile di vita frugale, quasi ascetico, finalizzato alla costruzione di quello che viene concepito come un altare espiatorio che "si deve nutrire di sacrifici".
L'arcivescovo di Barcellona, 'passo importante' per il processo di beatificazione
L'arcivescovo di Barcellona, cardinale Juan José Omella, ha definito "una grande notizia" la dichiarazione dell'architetto della Sagrada Familia, Antoni Gaudì, come 'venerabile' da parte del Papa Francesco e "un passo molto importante" per continuare il suo processo di beatificazione.
In un video pubblicato oggi sui canali social, Omella ha evidenziato "la gioia" di "tutta la comunità cristiana" per il fatto che il pontefice abbia riconosciuto "le virtù eroiche di Gaudì" e abbia autorizzato la promulgazione del decreto che dichiara venerabile l'architetto catalano nato il 25 giugno 1852 a Reus (Tarragona) e morto il 10 giugno del 1926 a Barcellona.
L'arcivescovo ha ricordato che Gaudì lavorò molto per la fede e "volle dare gloria a Dio nella Sagrada Familia". "Ci mostra come tutti noi siamo chiamati come lui a essere santi", ha aggiunto Omella, per il quale la santità significa amare Dio e il prossimo.
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