"Alla luce delle ultime
informazioni che sono trapelate dagli Usa, non possiamo ancora
nascondere il timore di una ripresa dei tagli anche sullo
stabilimento che si trova nella nostra Zona industriale, dove
sono tutt'ora impiegate circa 600 unità lavorative. Proprio per
questo motivo vorremmo avere rassicurazioni sul futuro della
sede etnea di Pfizer". Lo affermano in una nota il segretario
provinciale Carmelo Giuffrida, il vice Angelo Mirabella e il
componente della rappresentanza sindacale unitaria dell'Ugl di
Catania Francesco Sicali. I sindacalisti parlano di un "clima
di particolare preoccupazione dopo le notizie, circolate nei
giorni scorsi a livello mondiale, riguardanti la chiusura da
parte della Pfizer dello stabilimento di Kit Creek a
Morrisville, nella Carolina del Nord, del "Durham Clinical
Manufacturing Facility", oltre che del campus Peapack, nella
contea di Somerset nell'ambito di un ampio programma di
riduzione dei costi da 3,5 miliardi di dollari dovuto a un calo
delle vendite nel 2023 del vaccino contro il Covid-19 rispetto
alle previsioni iniziali, con una differenza negativa di circa 9
miliardi di dollari". "Quello che sta già accadendo negli Stati
Uniti - sottolineano - per noi è un film purtroppo visto non
meno di un anno fa, quando ancora la società macinava
strabilianti record di incassi con le vendite del vaccino anti
Covid-19.
"Abbiamo chiesto ai vertici locali di Wyeth lederle un
incontro per conoscere quali sono gli intendimenti di casa madre
Pfizer. - affermano - Ci auguriamo, quindi, di avere presto
questo momento di confronto perché per noi la fabbrica di
Catania rappresenta un polo economico e occupazionale
imprescindibile per l'intero territorio che va tutelato e
valorizzato per ciò che rappresenta nel contesto globale
dell'azienda farmaceutica e per l'elevata qualità e
professionalità di tutto il personale, che non merita di vivere
un nuovo dramma".
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