Dal punto di vista junghiano, ogni
gioco che ottiene un certo livello di successo in una cultura
costituisce in realtà una rappresentazione del senso della vita,
delle interazioni tra gli esseri umani e il loro ambiente, sia
culturale che cosmico. Per questo motivo, i simboli presenti nei
mazzi di carte come i Tarocchi o le Lotterie di figure, sono
particolarmente interessanti per una proposta "oracolare",
ovvero come mezzi di investigazione nella nostra saggezza
intuitiva. Domani Marianne Costa sarà all'Accademia delle belle
arti di Palermo, alle 15, per parlare di "Tarocchi e lotteria di
figura: dal gioco all'oracolo", un progetto del dipartimento di
Comunicazione e didattica dell'arte a cura di Giulia Ingarao,
con il partenariato del dottorato Cultura visuale
dell'Università di Palermo.
In questo incontro Marianne Costa analizzerà l'iconografia
comune ai Tarocchi e alle Lotterie di figure, a confronto con il
lessico iconografico del proto-rinascimento italiano. Un
percorso di analisi che passa dal "gioco sociale" al "gioco
dell'Essere" attraverso gli archetipi dei Tarocchi e della
Lotteria messicana, la più popolare di tutta la storia
dell'umanità.
Marianne Costa, studiosa di letteratura comparata e
letteratura francese, dal '95 al '96 è stata volontaria a
Sarajevo, come assistente di letteratura francese
all'Università. Il legame con i suoi studenti ha portato alla
pubblicazione del libro collettivo "Una guerra in Europa", nel
1999. Dal 1997 al 2012 ha collaborato con Alejandro Jodorowsky
nell'ambito del teatro (Opera Panica, gita italiana, 2000-2002),
del tarocco (La Via dei Tarocchi, 2005) e della psicologia
transgenerazionale (Metagenealogia, 2011).
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