"Dalla consultazione del registro
degli eventi critici emergono in meno di 24 ore già 3 atti di
autolesionismo: un fatto emblematico dell'annullamento della
dignità della persona che avviene all'interno Cpr, dove si
raggiunge un livello di disperazione e invisibilità tale che
l'unico strumento di protesta a disposizione diventa il corpo
della persona rinchiusa". Lo riferiscono l'europarlamentare
Cecilia Strada e la deputata del Pd Rachele Scarpa, al termine
dei colloqui nel Cpr di Gjader, in Albania, dove ieri sono stati
trasferiti 40 migranti da Brindisi. "Non risulta, dopo 24 ore
dall'inizio del trattenimento - sottolineano -, che nessuno dei
trattenuti abbia avuto accesso ad alcun contatto con legali, ad
eccezione di 4 che per una coincidenza fortuita hanno potuto
incontrare la loro legale di persona in quanto si trovava già in
Albania. Un fatto grave e emblematico della forte compromissione
del diritto di difesa nelle strutture albanesi". Secondo quanto
detto da quattro migranti con cui è stato possibile fare un
colloquio, tutte le persone hanno scoperto di essere state
trasferite in Albania solo al loro arrivo. "Nessuna informativa
è stata svolta prima, in piena violazione dei loro diritti -
evidenziano le deputate -: una persona riporta di essere stata
svegliata alle 3 di notte nel Cpr italiano in cui si trovava, di
essere stata prelevata per il trasferimento, e di aver scoperto
di trovarsi in Albania solo dopo lo sbarco".
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