Seconda assoluzione da un'accusa di
calunnia a Milano per Piero Amara, avvocato siciliano ed ex
legale esterno di Eni. Oggi, infatti, è stato assolto "perché il
fatto non sussiste" dall'imputazione di aver calunniato il capo
dell'ufficio legale del gruppo petrolifero, Stefano Speroni.
"E' la seconda volta che un Tribunale pronuncia una sentenza
di merito sul tenore di dichiarazioni asseritamente calunniose
rese da Amara all'autorità giudiziaria - spiegano gli avvocati
Salvino Mondello e Francesco Montali - la precedente era
avvenuta l'anno scorso, il 16 luglio, in relazione a
dichiarazioni concernenti il dr. Marco Mancinetti, ex componente
del Csm ed in entrambi i casi è stata accertata la insussistenza
del delitto ipotizzato dall'accusa". La Procura milanese ha
impugnato ed è in corso un processo d'appello.
Dai "dibattimenti particolarmente approfonditi e complessi,
con l'esame di numerosi testimoni e di documenti, nei quali le
affermazioni di Amara sono state esaminate in modo
particolarmente accurato", scrivono i legali in una nota, emerge
"una immagine di Piero Amara ben diversa da quella che
interessate ricostruzioni hanno inteso strumentalmente
accreditare, dimostrando che le stesse non possono essere
tacciate né di falsità né ispirate da intenti calunniatori".
Amara confida "pienamente nella giustizia, fiducioso e
vieppiù convinto che anche in futuro la serietà e correttezza
del suo comportamento processuale continuerà ad essere
apprezzata e riconosciuta". Amara in questo processo era
imputato perché in un interrogatorio del 2019 avrebbe incolpato,
si leggeva nell'imputazione dei pm, Speroni per i reati di
corruzione tra privati ed emissione di fatture false.
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