Sono tanti i magistrati di Milano
che domani aderiranno allo sciopero indetto per protestare
contro la riforma costituzionale che prevede la separazione
delle carriere e difendere la Costituzione.
L'appuntamento è per le 9.30 sullo scalone davanti
all'ingresso principale del palazzo di Giustizia. Con toghe e
cococcarde tricolore, oltre a un flash mob, si incontreranno con
i cittadini per spiegare le loro ragioni. Ragioni che hanno
messo nero su bianco anche in un volantino che distribuiranno e
che affronteranno in un'assemblea aperta al pubblico nell'aula
magna, quella che oltre alle cerimonie istituzionali, ha
accolto il 'resistere, resistere, resistere" di Francesco
Saverio Borrelli e incontri su temi assai delicati che avrebbero
potuto minare, come si ritiene stia accadendo ora,
l'indipendenza e l'autonoimia della magistratura sanciti dalla
carta costituzionale.
All'assemblea a cui interverranno, oltre ai vertici dell'Anm
milanese, i responsabili degli uffici giudiziari e i
rappresentanti dell'avvocatura. Alcuni di loro, tra cui i
professori Gian Luigi Gatta, Luca Masera, Mario Zanchetti e gli
avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, interverranno per
spiegare cosa a loro avviso comporterebbe la riforma Nordio.
Dopo di che alcuni attori teatrali leggeranno passi della
Costituzione a del Discorso sulla Costituzione di Piero
Calamandrei.
Infine, i magistrati che dovranno lavorare per garantire i
livelli essenziali, faranno mettere a verbale alcune frasi
(uguali in tutta Italia) per comunicare la loro adesione
all'astensione, nonostante risultino in servizio.
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