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Inchiesta autostrade, Comitato vittime sarà parte civile

Inchiesta autostrade, Comitato vittime sarà parte civile

Esclusi i sindacati e le associazioni dei consumatori

GENOVA, 11 aprile 2025, 16:50

Redazione ANSA

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Il Comitato ricordo parenti vittime del crollo Morandi è stato ammesso come parte civile nel processo sulla gestione della rete autostradale ligure nato dopo il crollo della struttura (14 agosto 2018, 43 vittime). Esclusi i sindacati e le associazioni dei consumatori. Il collegio giudicante ha confermato come parti civili, che era già state ammesse in udienza preliminare, il ministero delle Infrastrutture e i comuni di Genova, Masone, Rossiglione, Campo Ligure e Cogoleto.
    Sono 46 le persone imputate, tra le quali l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci. Le accuse, a vario titolo, sono di falso, frode, crollo colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti e riguardavano i report ammorbiditi sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose e le gallerie non a norma.
    L'inchiesta era partita dopo il crollo del viadotto Polcevera. Gli investigatori avevano scoperto i presunti falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose. Nell'indagine bis era confluito anche il crollo della galleria Bertè in A26 (30 dicembre 2019). Secondo gli investigatori della guardia di finanza, coordinati dai pm Stefano Puppo e Walter Cotugno, i tecnici di Spea ammorbidivano i rapporti sullo stato dei ponti per evitare i lavori. Era stato scoperto, inoltre, che le barriere fonoassorbenti montate su alcuni tratti autostradali erano difettose e si erano staccate causando problemi agli automobilisti. Uno degli indagati aveva anche detto al telefono che erano "attaccate con il Vinavil".
   
   

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