BOLOGNA, 11 APR - "Denunciamo l'ennesima morte sul lavoro di un lavoratore precario, siamo stanchi del fatto che i somministrati sono i primi a essere chiamati quando il lavoro aumenta e i primi a essere espulsi senza tutele ai minimi segnali di crisi. Un mondo del lavoro in cui si è precari a 60 anni è un mondo del lavoro profondamente ingiusto che va cambiato con urgenza". Così Gaia Stanzani, segretaria Nidil Cgil di Bologna, dal presidio che si è svolto oggi all'uscita 4 della tangenziale di Bologna, con blocco del traffico nell'ambito dello sciopero di due ore proclamato in seguito alla morte in un cantiere di Autostrade di Francesco D'Alò, lavoratore somministrato 60enne originario di Grottaglie che lavorava in appalto da almeno un anno nell'azienda coinvolta. D'Alò è stato travolto e ucciso ieri mattina da un furgone mentre segnalava l'ingombro del cantiere in via di smantellamento.
"C'è necessità di intervenire in molte direzioni per cambiare il sistema degli appalti, non è più sopportabile infatti che il committente non sia responsabile in solido di quello che avviene nelle azienda appaltatrici, ci deve essere una risposta di sistema, non è un problema solo sindacale, va fatto un investimento di sistema: imprese, Governo, tutte le parti sociali devono dare risposte strutturali", ha aggiunto Simone Selmi, segretario Fiom Cgil di Bologna. Al presidio anche la segretaria della Camera del Lavoro Metropolitana Susanna Sandri che ha ricordato che questo incidente avviene un anno dopo la strage a Suviana quando Bologna si fermò per uno sciopero generale cittadino.
Lunedì 14, annunciano i sindacati, si terranno altre due ore di sciopero a Ravenna per denunciare "queste stragi sul lavoro inaccettabili".
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