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Femminicida suicida in cella, si indaga per istigazione

Femminicida suicida in cella, si indaga per istigazione

Paltrinieri soffocò la ex moglie. Vittima di insulti e minacce

MODENA, 19 gennaio 2025, 19:58

Redazione ANSA

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L 'interno di un carcere - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'interno di un carcere - RIPRODUZIONE RISERVATA

La procura di Modena indaga con l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio in merito alla morte di un detenuto a Modena, accusato di femminicidio. Il caso riguarda il decesso dell'ingegnere Andrea Paltrinieri, 50enne di Mirandola, trovato senza vita una decina di giorni fa nella cella del carcere Sant'Anna dove stava trascorrendo la sua detenzione a seguito dell'omicidio della ex moglie, la 41enne bielorussa Anna Sviridenko, avvenuto a giugno dello scorso anno.
    Al momento il fascicolo è stato aperto contro ignoti.
    Paltrinieri, a quanto emerge, sarebbe stato vittima di percosse in estate da parte di altri detenuti, nonché di insulti e minacce per via del reato di cui doveva rispondere.
    L'apertura del fascicolo, riportata dall'edizione modenese del Resto del Carlino, servirà anche per capire se ci fossero segnali, e - nel caso - se sottovalutati, delle potenziali intenzioni dell'uomo.
    Andrea Paltrinieri strangolò la ex Anna Sviridenko, specializzanda in Radiologia al Policlinico di Modena, la sera del 10 giugno 2024, a poche ore da un'udienza in tribunale a Innsbruck (Austria) durante la quale si sarebbe discusso l'affidamento dei due figli piccoli della coppia. Questo, come poi emerso, era uno degli elementi di tensione tra i due. Fu lo stesso Paltrinieri a consegnarsi ai carabinieri di Modena, dicendo ai militari che nel furgone che aveva parcheggiato davanti alla caserma c'era il cadavere della donna. Da allora era recluso nel carcere di Modena. Il processo non era ancora iniziato.
    Il 50enne era stato picchiato in estate da altri detenuti, ed era destinatario di insulti e minacce. Questi elementi risultano a Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti, che evidenzia come Paltrinieri non si trovasse in un regime di protezione ma in una sezione ordinaria, "anche, ma non solo, per problemi di sovraffollamento del carcere". Il garante lo ha incontrato in cella due volte, a novembre e l'ultima alla vigilia di Natale, il 24 dicembre. "In nessun caso - dice Cavalieri all'ANSA - aveva in realtà riferito di minacce o altro. E non mi aveva fatto pensare a intenti autolesionisti".
    Al centro dei colloqui problematiche su alcune questioni di salute e sulla possibilità di iscriversi a Biologia, per studi universitari in Medicina. "In una lettera che mi scrisse a ottobre aveva manifestato la volontà di voler diventare medico perché aveva 'tolto dal mondo un medico' e voleva 'restituire' qualcosa", con l'obiettivo messo nero su bianco di far parte di Emergency nella parte finale della sua vita.
    Paltrinieri è stato trovato morto nella sua cella il 7 gennaio. Avrebbe inalato gas dal fornellino elettrico utilizzato dai detenuti per scaldare gli alimenti. Avrebbe lasciato uno scritto ma al momento il suo contenuto non è noto. Al Sant'Anna è la terza morte fra detenuti con le stesse modalità in nemmeno un mese. Il caso particolare di Paltrinieri ha portato la Procura a decidere di indagare sul contesto. Il fascicolo permetterà di procedere con i successivi accertamenti tecnici, a partire dall'esame autoptico. Domani dovrebbe essere conferito l'incarico ai periti. 
   

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