L'accoglienza in cantina deve
modularsi in base alle caratteristiche culturali e
paesaggistiche di ogni territorio valorizzando le differenze
delle varie aree italiane. E' quanto emerge dall'indagine
presentata a Vinitaly a cura del Ceseo (Centro Studi
Enoturistici e Oleoturistici) dell'Università Lumsa, presieduto
da Dario Stefàno e diretto da Donatella Cinelli Colombini per il
Movimento turismo del vino (Mtv). Lo studio, coordinato da
Antonello Maruotti (professore di Statistica Università Lumsa)
su un campione rappresentativo delle oltre 700 cantine socie del
Movimento, ha mostrato la crescita, per numero e tipologia,
delle esperienze proposte dalle cantine Mtv accanto a quelle
standard, come la visita guidata nei luoghi di produzione
(proposta dal 95% del campione) e l'abbinamento con prodotti
locali (87%).
Il Sud è in testa per presenza online, sottolineando il forte
orientamento al digitale anche in aziende di carattere
tradizionale e ciò si traduce nel crescente bisogno di figure
professionali formate in questo ambito. Problema questo che
appare il più urgente da affrontare a livello nazionale. Nel
dettagli dei costi per l'enoturista, a fronte di un'offerta
variegata i prezzi delle esperienze" standard" sono molto simili
tra le varie regioni (media di 20-25 euro), mentre risultano più
eterogenei quelli dell'offerta premium con picchi di 170 euro in
Toscana e 150 in Umbria. La proposta destinata al pubblico più
esigente è più presente al Centro (57% delle cantine) e
sorprendentemente molto scarsa nel Nord Ovest (39%), mentre nel
Nord Est si concentra in Friuli-Venezia Giulia. Per Violante
Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del
Vino "la differenziazione risulta sempre di più un tema chiave
per lo sviluppo del settore e proprio in quest'ottica l'edizione
2025 di Cantine Aperte sarà la grande vetrina delle nuove
proposte ideate dai produttori".
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