Il crescente utilizzo di ChatGpt per generare immagini avrebbe spinto OpenAI ad accelerare sull'introduzione di filigrane visibili che contraddistinguano le grafiche prodotte dal chatbot. Stando alle ricerche di uno sviluppatore informatico, Tibor Blaho, all'interno di una versione sperimentale di ChatGpt per Android c'è infatti la dicitura che menziona l'uso di una filigrana da parte dell'IA.
Una scelta, come spiega lo stesso sviluppatore in un'intervista sul sito Bleeping Computer, a cui la startup americana sarebbe giunta dopo il successo della funzionalità di realizzazione immagini interna di ChatGpt, usata soprattutto per generare personaggi sullo stile dello Studio Ghibli. Ma c'è di più: a quanto pare, gli utenti con un piano a pagamento potranno decidere di eliminare le filigrane visibili nelle foto, che saranno invece permanenti per chi usa ChatGpt gratuitamente. Un modo per favorire la sottoscrizione di nuovi abbonamenti. Resta da capire, come sottolinea Tibor Blaho, dove OpenAI deciderà di apporre il suo 'marchio', se in maniera ripetuta all'interno dell'immagine, come accade per le piattaforme più popolari di vendita e acquisto di opere grafiche, oppure solo in un angolo del file, il che renderebbe semplice l'occultamento tramite modifiche basilari. Rivali come Google Gemini e Meta AI aggiungono già filigrane visibili alle immagini generate, sotto forma di loghi posti in un angolo della foto. La stessa Google, a febbraio, aveva aggiunto filigrane digitali alle immagini modificate con l'IA per contrastare i fake. Si tratta di un metodo che non altera visibilmente il file e che può essere rilevato solo tramite uno strumento software dedicato. Big G e OpenAI fanno parte della Coalition of Content Provenance and Authority (C2pa), che si propone di creare linee guida e standard condivisi per migliorare la trasparenza dell'intelligenza artificiale.
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