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Smile House, 25 anni dedicati a curare le malformazioni facciali

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Smile House, 25 anni dedicati a curare le malformazioni facciali

100.000 pazienti trattati grazie a una rete di 8 centri

ROMA, 07 maggio 2025, 14:23

Redazione ANSA

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Oltre 100.000 pazienti trattati, di cui oltre il 60% dei bambini italiani nati con labiopalatoschisi o labbo leporino. Solo nel 2023, oltre 500 interventi chirurgici eseguiti e migliaia di sedute di supporto psicologico, logopedia e ortodonzia. Sono i numeri che raccontano 25 anni di impegno della Smile House Fondazione ets, celebrati con una cerimonia alla Camera dei Deputati. Un'occasione per ricordare i risultati e rilanciare l'impegno in ricerca, formazione e riduzione della migrazione sanitaria.

    Le malformazioni maxillo-facciali incidono profondamente sia a livello estetico che funzionale, causando problemi nella masticazione, nella respirazione e nel parlare, con conseguente emarginazione e stigma. Cuore operativo di Smile House è una rete composta da otto centri distribuiti in tutta Italia, di cui quattro hub chirurgici (Roma, Vicenza, Pisa, Monza) e quattro spoke ambulatoriali (Cagliari, Taranto, Ancona, Catania), nati da accordi con il Servizio sanitario nazionale e regolati da un protocollo d'intesa con il ministero della Salute.

    Vedere bambini sorridenti e felici era la missione con cui è nata la fondazione e quello che ha restituito a decine di miglia di pazienti di cui si è fatta carico, all'insegna dei principi di universalità e democraticità", ha dichiarato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. "La rete nasce nel 2000. Abbiamo trasformato un'intuizione in una rete di centri di eccellenza, che accompagna i giovani con un team multidisciplinare di esperti", spiega il presidente Stefano Zapponini. Smile House grazie anche al sostegno di partner pubblici e privati, è attiva anche all'estero con progetti in India, Pakistan e Colombia. " Tra gli obiettivi, conclude Domenico Scopelliti, fondatore e vicepresidente di Smile House, direttore dell'Uoc di chirurgia maxillo-facciale dell'Ospedale San Filippo Neri di Roma, "quello di accompagnare i pazienti nella crescita e nell'inserimento sociale e anche quello di combattere la migrazione sanitaria, offrendo assistenza di prossimità dopo l'operazione. In sala operatoria non finisce la cura, inizia un percorso".
   

Crosetto, le forze armate sono anche strumento di solidarietà

"Come dimostra la collaborazione tra la Marina Militare Italiana e Smile House, che ha permesso di curare dei bambini a bordo della portaerei Cavour, le forze armate non sono solo strumento di sicurezza, ma anche di solidarietà". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un videomessaggio inviato in occasione dell'evento tenutosi alla Camera per celebrare i 25 anni di attività di Smile House, la fondazione dedicata alla cura dei pazienti nati con malformazioni cranio-maxillo-facciali.

Nell'ospedale di bordo della Cavour, dotato delle migliori tecnologie, grazie a una missione a Manila, nel cuore del mare delle Filippine, e a Goa, in India, sette piccoli pazienti filippini e altri quattro pazienti indiani, hanno ricevuto, lo scorso anno, cure che cambieranno per sempre le loro vite. "Una nave imponente, solitamente dedicata a operazioni militari, è diventata un centro medico all'avanguardia grazie alla collaborazione con un'equipe di chirurghi volontari che si è dedicata a ridare un futuro a bambini affetti da labbro leporino", racconta il fondatore e vicepresidente Domenico Scopelliti, che dirige l'Uoc di chirurgia maxillo-facciale all'ospedale di Roma San Filippo Neri.

Questa esperienza mostra che le strutture delle forze armate possono diventare uno strumento utile a servizio della popolazione civile. Non mancano altri esempi, citati dallo stesso Crosetto, come l'Ambulatorio Smile House del Centro ospedaliero della Marina Militare di Taranto e al protocollo siglato nel 2023 per lo sviluppo di progetti di ricerca tecnico-scientifica a bordo della Nave Vulcano per l'assistenza sanitaria a minori vulnerabili. "Il ministero della Difesa ha unito le forze per portare assistenza dove c'era più bisogno, in Italia e all'estero. I valori che ci guidano, ovvero servizio, dedizione, sacrificio - ha concluso il ministro - sono gli stessi che animano chi ogni giorno lotta contro dolore e paure. Aiutare un bambino non è solo un atto medico, ma è un atto umano, che cambia il futuro di quella persona". 

Calderone, il nostro Terzo Settore è il più importante in Europa

"Il nostro Terzo Settore è il più importante in Europa, non solo per dimensioni e numeri di enti, ma anche per la qualità e la varietà delle missioni che svolge". Così la ministra del Lavoro Marina Calderone, intervenendo all'evento tenutosi alla Camera per celebrare i 25 anni di attività di Smile House, la fondazione dedicata alla cura dei pazienti nati con malformazioni cranio-maxillo-facciali, come la labiopalatoschisi, o labbro leporino.

   Il Terzo Settore, ha spiegato la ministra, "cammina al fianco del pubblico ed è sostenuto da soggetti privati che credono nelle iniziative promosse". In Italia è composto da migliaia di associazioni, fondazioni, cooperative sociali, enti di volontariato e altre realtà non profit, che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema di welfare, integrando e rafforzando l'azione pubblica. In questo contesto, la Fondazione Smile House, ha ricordato Calderone "rappresenta un modello virtuoso, capace di accompagnare bambini e famiglie lungo un percorso completo di cura, che include anche la reintegrazione sociale e il sostegno all'inserimento lavorativo".

"Per rendere possibile tutto questo - ha concluso la ministra - è però fondamentale il coinvolgimento delle istituzioni, chiamate a garantire i diritti sanciti dalla Costituzione: in particolare l'articolo 32, che tutela la salute, e l'articolo 118, che afferma il principio di sussidiarietà, valorizzando la collaborazione tra pubblico e privato". 

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