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Cure palliative, prima stanza multisensoriale Snoezelen in Sardegna

Cure palliative, prima stanza multisensoriale Snoezelen in Sardegna

Al S.Giovanni di Dio Cagliari, riduce ansia e dolore fino al 40%

CAGLIARI, 11 aprile 2025, 12:16

Redazione ANSA

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 È stata chiamata "Stanza Serena": è la sala multisensoriale-Snoezelen, una parola olandese che richiama il termine "rilassare". Già, perché in questo innovativo spazio nel centro di Cure palliative e Terapie del dolore del San Giovanni di Dio, primo in Sardegna, i pazienti vivono un'esperienza diversa e rilassante durante le loro terapie.

 "Questa stanza si chiama Serena non solo perché è rassicurante - spiega l'oncologa palliativista Maria Cristina Deidda, referente del centro dell'Aou di Cagliari - ma anche perché prende il nome di una nostra giovane paziente, che ci ha lasciato di recente: questo ambiente nasce grazie alla donazione dei suoi genitori all'associazione di volontariato no profit ODV "Vestiamoci di Vita"».

Il centro di Cure palliative e Terapia del dolore del San Giovanni di Dio registra ogni anno circa 6mila accessi. "Questo è un luogo speciale - prosegue la dottoressa Deidda - dove i bambini e gli adulti con gravi disabilità, o altre patologie debilitanti come le oncologiche avanzate sono immersi in un ambiente con luci, colori, suoni, odori, vibrazioni e oscillazioni opportunamente modulate, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita incidendo su umore e comportamento". Qui, spiega Gabriele Finco, direttore di Anestesia e Rianimazione dell'Aou di Cagliari, "i cittadini e le cittadine possono usufruire di una stimolazione dei cinque sensi primari che, agendo simultaneamente a livello della corteccia cerebrale, ne favoriscono il rilassamento e la riduzione del dolore cronico avvertito".

Le stanze Snoezelen, dice ancora la specialista, "sono adatte ad ogni età e a vari tipi di disabilità. L'esperienza in ambienti multisensoriali determina miglioramenti, nel paziente, nell'area dell'aderenza alla terapia, della concentrazione, dell'interazione comunicativa con i curanti e della qualità della vita avvertita". Al San Giovanni di Dio, aggiunge la palliativista, "utilizziamo questa stanza per i pazienti in cure palliative precoci e terminali, durante le terapie di supporto nel day service. Tra l'altro, ricerche condotte su pazienti hospice/lungodegenza, che hanno passato un'ora o più nella stanza multisensoriale, testimoniano una significativa riduzione dell'ansia e fino al 40% del dolore". 
   

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