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In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
"Napoli oggi è in piazza insieme ad
altre 125 città italiane, così come a Barcellona, Bruxelles e
Parigi, con l'obiettivo di comunicare alle persone che l'8 e il
9 giugno si va a votare per i 5 referendum. Il nostro impegno è
convincere i cittadini ad andare a votare per esercitare un
sacrosanto diritto di democrazia diretta e dire 5 Sì per una
spallata a leggi che mortificano i diritti sul lavoro, sulla
cittadinanza e sul grave dramma di questo Paese, quello delle
morti sul lavoro". Lo ha detto il segretario generale della Cgil
Napoli e Campania, Nicola Ricci, aprendo l'evento promosso nella
Cavea di piazza Garibaldi a sostegno dei 5 Si ai referendum
dell'8 e 9 giugno.
"Oggi - ha ricordato Ricci - si appaltano lavori a ditta e
azienda e la capofila non viene perseguita o condannata. Morti,
infortuni, non rispetto delle norme e dei contratti, non vengono
imputate a tutta la filiera. Recarsi alle urne significa
esprimersi anche sul lavoro precario, intermittente. Quello che
grida vendetta è anche la reintegra sul posto del lavoro. Oggi
se viene riconosciuto dal giudice un licenziamento illegittimo
il lavoratore non può ritornare al proprio posto". "Quindi - ha
concluso Ricci - l'8 e il 9 giugno è importante dire 5 volte Sì
per sconfiggere tante ingiustizie".
Tante sul palco della Cavea le testimonianze dei
rappresentanti delle associazioni, dei movimenti e dei partiti
che aderiscono al Comitato per i referendum. Una lunga kermesse
arricchita dagli interventi di Massimo Villone, Marco Esposito,
il deputato PD, Arturo Scotto, la segretaria nazionale di
Possibile, Francesca Druetti e dell'attrice Rosalia Porcaro.
"Oggi - ha affermato Christian Ferrari, della segreteria
nazionale Cgil, concludendo la manifestazione - lanciamo una
primavera della democrazia, vogliamo mandare un messaggio molto
diretto a tutti i cittadini e le cittadine. Questa volta il voto
è davvero utile. Potete l'8 e il 9 giugno con il Si ai 5
referendum, intanto cambiare la condizione, migliorarla per
milioni e milioni di persone, per un lavoro più stabile, con più
diritti, con più tutele, più sicuro e meno precario e per
allargare la cittadinanza a chi in questo paese nasce, vive,
lavora e contribuisce già da tempo". "Ma poi - ha aggiunto
Ferrari - oltre al merito importantissimo dei quesiti, questo
voto è utile anche per indicare una direzione, per indicare
un'alternativa di società, di paese, di modello di sviluppo
diversa rispetto a quella che abbiamo di fronte che ha
impoverito lavoratori e pensionati, che fa fuggire centinaia di
migliaia di ragazze, di ragazzi da questo paese. Quindi è
importante anche dare quel segnale". "Il messaggio di fondo è
questo - ha concluso Ferrari - se ritenete che in questo paese
non debba cambiare nulla, allora potete tranquillamente l'8 e il
9 giugno andare a votare e votare No. Se invece pensate che
serve un cambiamento radicale dell'idea di lavoro, del modello
di sviluppo, del modello di società, avete un'occasione
straordinaria andare quel giorno votare 5 Sì per un'Italia più
giusta, più unità e anche più libera".
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
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