Vincenzo De Luca non potrà ricandidarsi ma intende giocare da protagonista alle prossime elezioni regionali della Campania. Presentando ben tre liste riconducibili a lui e mettendo precisi paletti sulla strada del suo successore. E' questo, in soldoni, il messaggio ribadito dal governatore alla sua maggioranza: "No ai giochi della politica politicante romana", occorre "una proposta condivisa". Un posizionamento che, di ora in ora, suona ai più come uno stop alla possibile candidatura del pentastellato Roberto Fico per la coalizione di centrosinistra. E soprattutto, come una bella grana per il Pd che ha convocato per lunedì una riunione con il partito del territorio, ma senza De Luca.
Una rottura? No, almeno per ora. Il Nazareno sarebbe pronto al dialogo con il governatore, come con tutta la classe dirigente della Regione, senza però permettere a nessuno veti o imposizioni. Lui "è stato un gran presidente", lo accarezza Stefano Bonaccini, affidando ad un'intervista l'auspicio che "Vincenzo non si metta di traverso rischiando di regalare la vittoria alla destra". Molto meno accomodante l'europarlamentare dem Sandro Ruotolo che sprona il "Partito Democratico" e il "campo progressista" ad "aprire una nuova stagione, fondata sulla discontinuità e sulla partecipazione. In Campania è arrivato il momento di cambiare registro e di mettere la parola fine alla stagione del deluchismo che è durata anche troppo".
Ma è proprio sul filo della continuità-discontinuità che si giocherà questa partita. Il governatore ha infatti indicato una rotta precisa: il suo successore dovrà essere "una figura in grado di reggere e proseguire il programma avviato e che abbia il consenso di tutti"; la coalizione che lo sosterrà va consolidata e aperta a tutti, anche al M5S, che in questi anni è stato all'opposizione. De Luca, in prima battuta, proporrebbe alla guida della Campania il suo vicepresidente Fulvio Bonavitacola, ben sapendo che, in un'ottica di equilibri nazionali, il Pd potrebbe cedere la Campania ai Cinquestelle. In questo caso potrebbe far valere tutto il suo peso affinché la scelta finale cada su Sergio Costa e non su Roberto Fico. Da Iv Maria Elena Boschi ribadisce che i renziani non metteranno veti ("semmai li abbiamo subiti)" ma "c'è un percorso da fare che parte dalle proposte": "il simbolo di Iv alle ultime ha preso il 7,5% e siamo convinti che questa volta andremo anche oltre". Tradotto: "Non saremo trascurabili per chi vuole vincere". Alza la voce anche Avs ma per protestare con Pd e 5 stelle: "È insostenibile che l'Alleanza Verdi Sinistra venga sistematicamente esclusa dal processo decisionale. Non possiamo accettare che il confronto si riduca a un dialogo ristretto tra due soggetti. Questo metodo non è democratico".
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