Sfumature di storia, intense come
i volti e i gesti che raccolgono, proiettate nel futuro come le
architetture che osservano rinascere. E' una raffinata
collezione di gioielli la mostra che riunisce le opere del
fotografo Pasquale De Antonis nelle sale del Museo delle Genti
d'Abruzzo e che sarà inaugurata oggi, sabato 12 aprile, alle
17.30. "95 scatti per riconoscerci ancora" è il percorso curato
da Mariano Cipollini lungo le strade e le storie della Pescara
degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, attraverso
immagini per la gran parte inedite. La rassegna è frutto di uno
studio importante ed è l'ultimo passo di un progetto di
riclassificazione e valorizzazione del materiale presente
nell'archivio fotografico del Museo delle Genti d'Abruzzo,
promosso dalla Fondazione Genti d'Abruzzo con il coordinamento
di Antonella Giancaterino e la catalogazione a cura di
Alessandra Moscianese. Patrimonio fotografico digitalizzato e
dal giorno dell'inaugurazione della mostra disponibile sul sito
web della Fondazione
https://www.gentidabruzzo.com/fondazioneonlus/.
Il Fondo conservato a Pescara è frutto della donazione
dell'imprenditore Pietro Barberini, su sollecitazione dell'amico
De Antonis, all'Associazione Astra, che a sua volta ha ceduto al
Museo 1128 fotografie scattate tra gli anni Venti e gli anni
Cinquanta del Novecento. Il Fondo è stato tutto ricatalogato,
sono state aggiornate le schede storiche nelle parti mancanti e
definite le categorie. Proprio all'esito di questo lavoro si è
deciso di portare all'attenzione del pubblico quelle opere meno
note, perché mai esposte, ma non per questo meno intense, del
grande fotografo abruzzese. Nato a Teramo, De Antonis ha
trascorso a Pescara gli anni della gioventù, prima di
trasferirsi a Roma e diventare uno dei più importanti fotografi
di cinema e teatro che l'Italia ricordi. Nel suo periodo
abruzzese è stato un vero e proprio pioniere della fotografia
antropologica, con la sua ricerca nelle manifestazioni
religiose, nell'artigianato e nei mestieri. E' uno studioso di
tradizioni popolari e del folclore territoriale.
L'allestimento curato da Cipollini ha il pregio della
riscoperta e dell'originalità, guarda non solo alla qualità
artistica, ma anche a quelle sezioni di società in evoluzione
che De Antonis ha reso immortali con i suoi scatti. La mostra si
compone di 75 stampe originali di Pasquale De Antonis e 20
ingrandimenti, tutti relativi alla città di Pescara. Il percorso
si sviluppa per temi: il porto e la vita nel porto, il ponte sul
Pescara, la spiaggia, l'Aurum, la Coppa Acerbo, il teatro, la
vita notturna, le processioni di San Cetteo e del Venerdì Santo
dopo la guerra. Dopo l'inaugurazione, la rassegna sarà
visitabile fino al prossimo 4 maggio.
"Si tratta di un viaggio davvero spettacolare nella storia
della città di Pescara, una celebrazione del quotidiano, non
soltanto degli eventi speciali - sottolinea La direttrice della
Fondazione Genti d'Abruzzo Letizia Lizza - Il Fondo De Antonis
rappresenta un importante patrimonio per il museo proprio per la
qualità della ricerca contenuta nelle immagini. Tradizioni
popolari, mestieri e artigianato trovano la loro testimonianza
in fotografie d'artista che raccontano meravigliosamente realtà
e contesti che non possono essere dimenticati".
"Con questa mostra - aggiunge il presidente della Fondazione,
Luigi Di Alberti - ma soprattutto con l'intero progetto dedicato
al Fondo De Antonis, si consolida quella volontà di conservare e
divulgare il patrimonio antropologico ed etnografico della
nostra terra che è da sempre al centro dei nostri interessi e
dei nostri studi. Siamo orgogliosi di poter offrire agli
abruzzesi l'opportunità di conoscere quella parte dell'attività
di De Antonis mai esposta finora. Un omaggio alla sua memoria e
alla sua arte, ma soprattutto a chi vuole approfondire la storia
autentica del territorio".
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